Una testimonianza importante su come superare il Disturbo Bipolare.
Sono le 18.00 circa del 10 febbraio, e mi imbatto in una discussione, anzi, una vera e propria testimonianza nel mio Forum.
A scrivere di sè è Daniele, questo il suo nome, una persona che conduceva una vita regolare. Ad un certo punto della sua vita qualche meccanismo si è inceppato e, senza alcun preavviso, ha dovuto fare i conti con qualcosa a lui fino ad allora sconosciuto: il Disturbo Bipolare.
Il suo pensiero positivo lo ha aiutato ad affrontare vecchi problemi con nuovi sistemi, ha imparato a sentirsi più sicuro di sè e a dare valore al suo cambiamento, così da poter vivere con più serenità i rapporti con i propri cari e il proprio lavoro.
Giorno dopo giorno ha cercato di diventare un esperto di se stesso e di questo disturbo; ha lottato contro i suoi pensieri e contro quelli degli altri; ha sfidato ogni pregiudizio che purtroppo ancora c’è su chi accusa qualche malessere psichico e non riceve la comprensione di chi gli sta attorno. Alla fine non si è lasciato dominare dalla malattia ed è riuscito, con tanti sforzi, a farcela!
Daniele ora conduce una vita serena: lavora, è sposato, ed è padre. Beh! davvero una grande conquista, non credete?
Forse il suo messaggio è che se non sei tu a dare una direzione alla tua vita, qualcun altro lo farà al posto tuo, a volte anche senza tener conto dei tuoi reali bisogni.
Adesso a lui la parola:
“…Tutto è scoppiato nel Novembre 1999. E’ piombata dal cielo, improvvisamente per tutti, la mia sindrome bipolare. Dicevo di sentire delle voci e mi comportavo facendo ciò che le voci mi dicevano di fare, sono arrivato fino a credere di aver sentito la Madonna e a credere di essere figlio di Dio ritornato sulla terra. Avvenne così il mio primo ricovero nel novembre 1999. Cominciai così il mio calvario…. Nei primi mesi del 2000 avevo capito che parlare delle mie voci e dei miei pensieri era del tutto inutile e tempo sprecato, perchè tanto nessuno mi ascoltava e mi dicevano “lascia perdere”, lo psichiatra mi diceva “io non la penso così” e cercava di impormi i suoi pensieri e le sue ragioni. A quel punto decisi di dare a tutti ragione perchè non mi rompessero le scatole, anche se in realtà ci rimuginavo sempre. Sicuramente per me gli altri non avevano ragione, ma tanto credevo che loro non potevano capire … Ero stato talmente bravo a fingere che lo psichiatra mi aveva perfino tolto le cure, dicendomi che era stato un periodo di burrasca…” leggi tutta la discussione
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