Cos’è l’anoressia? L’anoressia è un disturbo del comportamento alimentare che può mettere a repentaglio la vita di chi ne è colpito. Questa patologia si manifesta con il rifiuto di mantenere il proprio peso, con una diminuzione di oltre il 15 % sul peso normale.
Questo disturbo è inoltre caratterizzato dalla paura di aumentare di peso, da un’immagine distorta del proprio corpo e, nelle donne, dall’amenorrea che si manifesta con la mancanza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. A volte le persone che ne soffrono si lasciano morire di fame e assumono dosi massicce di lassativi a seconda della perdita di peso di cui soffrono.
Questi atteggiamenti possono essere molto dannosi per il corpo. Le persone che manifestano problematiche crescenti relative al cibo o al peso, anche se di minore importanza, possono trarre beneficio da una migliore conoscenza delle proprie capacità cognitive e di relazione con il prossimo.
Anoressia significa letteralmente perdita dell’appetito, tuttavia questo non è il corretto sintomo di questa patologia. Infatti chi soffre di anoressia pur essendo affamato controlla il proprio appetito.
Queste tendenze vengono spesso espresse con il desiderio di cucinare per gli altri e di nascondere il cibo che non mangeranno in posti nascosti.
Come la maggior parte dei disturbi del comportamento alimentare tende a manifestarsi in età immediatamente pre o post pubertà, ma si può manifestare in occasione di qualsiasi evento che coincida con un cambiamento di vita. L’anoressia nervosa affligge prevalentemente le ragazze adolescenti anche se si può manifestare in donne adulte e uomini. Uno dei motivi per i quali le adolescenti ne vengono colpite é la loro tendenza a seguire delle diete estreme per mantenere una “linea” ideale.
Questo approccio ossessivo per le diete riflette l’eccessiva importanza che la società contemporanea attribuisce all’ideale di essere magri, tendenza che viene evidenziata dalle campagne pubblicitarie e dai media. Altre categorie a rischio di disturbi dell’alimentazione sono gli atleti, gli attori e le modelle, per i quali mantenere la linea è diventato un requisito professionale.
Stime prudenziali riferite agli Stati Uniti riportano che circa lo 0,5 / 1 % della popolazione femminile soffre di anoressia.
Poiché più del 90 % di coloro che ne sono affetti sono ragazze adolescenti o giovani, si può dire che questo disturbo colpisce principalmente le donne. Tuttavia si deve tenere presente che la malattia è stata diagnosticata anche in ragazzi di meno di 7 anni e in donne di 50/60/70 e perfino 80 anni.
Le persone affette da anoressia di norma perdono peso diminuendo la quantità di cibo consumata. In molti casi la nutrizione viene ridotta a meno di 1.000 calorie al giorno. La maggior parte evita di ingrassare o assumere cibi ipercalorici ed elimina in parte o del tutto il consumo di carne. La dieta degli anoressici si basa quasi completamente su vegetali a basso contenuto calorico come lattuga,
carote, yogurt.
I sintomi distintivi dell’anoressia nervosa sono il rifiuto e l’ossessione per il cibo e il proprio peso.
In realtà tutti i disturbi alimentari condividono questi aspetti di alimentazione squilibrata o incontrollabile. Uno degli aspetti più pericolosi di questo disturbo è che le persone affette continuano a considerarsi grasse anche quando sono ridotte a pelle e ossa.
Le unghie e i capelli diventano fragili, la pelle diventa secca e gialla. La depressione spesso accomuna gli anoressici. Spesso si manifesta una sensazione di freddo (ipotermia) poiché si verifica un abbassamento della temperatura corporea. A volte si sviluppa una peluria lunga e fine, il corpo infatti tenta di limitare la dispersione di calore.
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A volte gli anoressici sviluppano particolari atteggiamenti nel prepararsi il cibo come tagliarlo in pezzettini, rifiutano di mangiare in presenza di altri, cucinano per gli altri complessi piatti che non mangiano. Il cibo ed il peso diventano un’ossessione, infatti le persone affette da questa patologia non fanno altro che pensare al loro prossimo pasto.
In linea di massima le persone che pensano di essere affette da anoressia devono rivolgersi ad un medico al fine di escludere la presenza di altre malattie.
Le cause di questa malattia non sono ancora chiare, infatti possono essere molteplici. Nel tentativo di risalire alle origini dei disturbi dell’alimentazione gli scienziati hanno preso in considerazione la personalità, il bagaglio genetico, l’ambiente e le caratteristiche biochimiche dei pazienti. Alcuni tratti della personalità che accomunano gli anoressici sono una scarsa stima di sé stessi, asocialità, e una tendenza al perfezionismo. Questi soggetti si rivelano spesso buoni studenti ed ottimi atleti.
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I disturbi dell’alimentazione si ripetono spesso fra gli appartenenti alla stessa famiglia, in particolare fra i parenti di sesso femminile. Una ragazza ha una possibilità da 10 a 20 volte superiore di sviluppare l’anoressia se per esempio ha un fratello o una sorella affetti da questa patologia. Queste scoperte farebbero pensare che fattori genetici siano alla base della predisposizione ai disturbi del comportamento alimentare o l’apprendimento dai famigliari del mito della magrezza. Modi comportamentali e l’ambiente possono rivelarsi concause. I disturbi dell’alimentazione sono diffusi soprattutto nei Paesi occidentali ed in quelli industrializzati, dove la magrezza è diventata un modello di fascino. Certamente gli stress possono aumentare il rischio dei disturbi del comportamento alimentare, ma possono essere causa anche di altri disturbi della personalità.
Ricerche effettuate sulle caratteristiche biochimiche dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare hanno rilevato che i neurotrasmettitori “serotinina” e “noradrenalina” sono presenti in numero minore in coloro che soffrono di anoressia, caratteristica che li avvicina a coloro che soffrono di depressione. Queste caratteristiche sono confermate da studi che hanno dimostrato che alcuni antidepressivi possono essere utilizzati con successo nella cura di questi disturbi. Persone affette da anoressia tendono spesso ad avere un tasso di cortisolo (un ormone prodotto dal cervello in situazioni di stress) e vasopressina (un ormone prodotto dal cervello in quantità anormali in pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo) più alto del normale. Altri scompensi psichici possono accompagnare l’anoressia come l’appena citato disturbo ossessivocompulsivo, la tendenza all’autolesionismo o i disturbi bipolari.
In genere i farmaci antidepressivi possono essere efficaci nella cura delle persone affette da anoressia, ma la terapia più efficace si è rivelata il riuscire a fare raggiungere un peso entro il 10 % di quello normale. Anche una psicoterapia individuale e familiare può aiutare.
L’inedia sofferta dagli anoressici può causare danni a organi vitali quali cuore e cervello.
Il ritmo respiratorio, il battito cardiaco e la pressione sanguigna diminuiscono ed a volte chi soffre di questa patologia è affetto da aritmie o problemi cardiaci. Un’alimentazione povera causa la decalcificazione delle ossa che diventano fragili e soggette a rotture. Nei casi più gravi gli anoressici possono lasciarsi morire per denutrizione. I disturbi dell’alimentazione presentano il più alto tasso di mortalità tra i disturbi della personalità, annoverando un tasso di mortalità del 6%.
Per fortuna la maggior parte degli effetti collaterali che hanno colpito gli anoressici si sono rivelati reversibili alla loro guarigione. E’ fondamentale che il disturbo sia diagnosticato e curato tempestivamente; questi disturbi vengono curati con maggior successo quando diagnosticati sul nascere.
Alcuni pazienti possono essere curati a domicilio, altri devono ricorrere al ricovero per bloccare la pericolosa perdita di peso. La maggior parte dei pazienti riguadagnerà peso al ritmo di 150/200 grammi alla settimana.
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Per aiutare le persone affette da anoressia a guarire si fa ricorso a diversi metodi. La psicoterapia è necessaria per affrontare alcuni disturbi latenti dell’anoressia. A volte si ricorre ad una terapia cognitivo-comportamentale per correggere alcune convinzioni e comportamenti errati del paziente, a volte si interviene con la terapia sistemica. La terapia di gruppo o familiare viene anche utilizzata al fine di poter rendere partecipi gli altri familiari delle proprie problematiche. Solo uno psichiatra è in grado di prescrivere i farmaci appropriati per la cura. Infine sarà necessario rivolgersi ad un dietologo che prescriva la dieta appropriata.
Mi occupo di disturbi alimentari e anoressia presso i miei studi privati in Salerno e provincia. Se volete fare chiarezza sul vostro attuale stato psico-fisico, potete contattarmi e insieme valuteremo la possibilità d’intraprendere un percorso di psicoterapia.
Dr.ssa Mirella Mazzaccaro
Mia nipote di 17 anni soffre di anoressia nervosa e autolesionismo. Purtroppo abito lontana da lei e la posso sentire quasi solo per telefono o sms. Le voglio molto bene e ho paura di usare le parole sbagliate. Mi può aiutare?
Lei é molto legata al padre ma ha un brutto rapporto con la madre( mia sorella). Non voglio sostituirmi alla figura materna ma sento che avrebbe un gran bisogno d’affetto, cosa devo fare? i suoi famigliari sono in una fase di stallo e lei si sente abbandonata. Mi aiuti la prego.
Cara Serena, sono davvero toccanti le tue parole…
Esiste una profonda relazione fra la madre ed il cibo.
L’ anoressia costituisce i segni manifesti di un simbolo distruttivo. Come si può intervenire? Non certo con le imposizioni, né con la costrizione, soprattutto evitando di porre l’accento sul cibo. Occorre lavorare sul simbolo. Innanzitutto bisogna scindere il simbolo distruttivo dalla reale figura materna che lo ha costellato, altrimenti si corre il rischio di farne un capro espiatorio e di penalizzare la persona che è già penalizzata dal suo stesso modo di vivere.
E’ necessario abbandonare ogni atteggiamento ansioso e riproporre con estrema pazienza l’immagine simbolica della figura di madre che da la vita. Un simbolo non è un’astrazione intellettuale, è un’energia reale che produce i suoi effetti. Affidatevi ad uno psicoterapeuta della famiglia prendendovi in cura potrà sostenervi nei vostri momenti di difficoltà.
vorrei chiedere aiuto per mia figlia che ha dei disturbi alimentari e non riesce a dormire aggredisce verbalmente quando è sotto stress come portarla da un terapeuta e quale mi puo aiutare la ringrazio
Cara Veronica,
l’ anoressia esprime un rifiuto della femminilità. La persona che soffre di anoressia vive in genere un profondo conflitto con la propria madre. Ora non conosco la vostra storia, ma di solito nello sviluppo “normale” una figlia dovrebbe riconoscersi nel femminile della madre, ottenere la sua complicità e riceverne la complice approvazione. Tuttavia a volte la madre, inconsciamente, non è disponibile a questo percorso: anzi, essa non sa accettare lo sbocciare di una femminilità che lei stessa per prima non vive. Intraprendere un percorso di psicoterapia insieme vi aiuterà a capire meglio voi stesse e a riprendere in mano la vita e i vostri ruoli… A volte si pensa che nell’anoressia si trovi la propria indipendenza. Cerca di trovare il modo giusto con tua figlia di dirle tutto questo e poi insieme valuterete sul da farsi. In bocca al lupo!!
Un abbraccio
Sono la mamma di una ragazza di 21 anni con un disturbo dell’alimentazione. Il suo malessere, come lei riferisce, è iniziato a novembre e noi ci siamo accorti a fine Dicembre. Dopo le prime inevitabili discussioni abbiamo cercato di capire e ci siamo i informati su questa malattia. Ci hanno consigliato diversi percorsi e quello che nostra figlia ha accettato e stato quello di avere dei colloqui con uno psichiatra. Ora è in lista d’attesa per il ricovero. Ho letto molte cose su questo disturbo: “rapporto con la madre, rapporto col padre…” come genitori ci riteniamo sufficientemente sani anche se certamente avremo le nostre responsabilità . Visto che questo disturbo è iniziato dopo 2 anni che vive fuori casa per motivi di studio le vorrei chiedere se questo è un po’ un caso “particolare” e se può aiutarmi con un consiglio. Un abbraccio
Buongiorno Fiorenza
non è da tutti mettersi in discussione come genitori, e lei l’ha fatto! Non è da ritenersi un aspetto scontato questo, poichè molti genitori non si mettono in gioco all’interno delle relazioni familiari, cosa invece importante.
L’ambiente dove una persona vive condiziona lo stile di vita, soprattutto nella fascia d’età in cui si lascia il “nido familiare” per realizzare un proprio futuro.
Sicuramente non è solo l’ambiente ad aver contribuito all’emergere dell’anoressia in sua figlia, ma anche un malessere interiore e un disagio ad approcciarsi alla vita. Sono tante le variabili che intervengono in questo tipo di patologia, così come in tutti i disturbi alimentari, e quindi sarebbe opportuno approfondirli con degli esperti. Leggo che state già andando da uno psichiatra e che siete in lista d’attesa per un ricovero (un centro specializzato in disturbi alimentari?); se è così, concordo pienamente; avrà modo di confrontarsi con altre ragazze, accomunate dalla stessa problematica, ma con storie familiari diverse. Il confronto con le altre, potrà ampliare la visione della malattia da parte di sua filgia, e darle gli strumenti per affrontare una sua vita autonoma e libera dall’ossessione del peso.
Solo la motivazione e l’impegno potranno premiarla in questo percorso, quindi continuate a sostenerla così come già state facendo; potrebbe essere un percorso duro e doloroso…
Vi saluto entrambe con affetto!
Spero di avere vostre nuove quanto prima.
Salve dottoressa
Come tante delle persone che le scrivono anche io sono molto in ansia per la figlia di mia sorella che da qualche mese soffre di questo disturbo che le ha fatto perdere peso e le mestruazioni. Mia sorella è divorziata fin da quando le sue due figlie erano piccole e il padre vive all’estero con la sua nuova famiglia ( che ha formato lasciando mia sorella e le sue bimbe) ed è un padre poco presente proiettato sul suo lavoro. Volevo sapere se poteva consigliarmi come aiutarla. Io stessa da ragazzina ho avuto problemi simili ma mai affrontati dalla mia famiglia e ho scoperto che anche lasorella di mio papà ne ha sofferto. Io nn mangiavo perché mi preoccupavo dello studio e l.’ansia mi chiudeva lo stomaco e spesso mi faceva vomitare. Vorrei fare qualcosa per mia nipote oggi sono molto cambiata e anzi sono abituata a prendere sempre di petto i problemi e ad affrontarli, vorrei fare così anche ora ma temo di sbagliare. Grazie mille per il suo consiglio.
Salve Stefania,
è molto bello da parte sua l’interessamento che ha per sua nipote. Certo anche lei, avendo vissuto tale disagio, cerca in ogni modo di sostenere con la sua esperienza e il suo affetto, sia sua nipote che sua sorella. Complimenti!
Come lei ben saprà, è molto doloroso vivere accanto a chi soffre di tale disturbo alimentare.
In linea generale io credo che sia importante, per lei e sua sorella, evitare di parlare con la ragazza di quelli che sono gli oggetti sintomatici delle sue ossessioni, cioè: cibo e corpo.
Vi è mai capitato in famiglia, di litigare per questi argomenti?
Ciò accade perchè chi soffre di un disturbo alimentare non pensa al cibo e al corpo in modo razionale, ed ogni discussione centrata sull’aspetto fisico verrà interpretata in maniera distorta.
Dunque è bene, dicevo, evitare di parlare di cibo e corpo, non imporre un certo modello di corpo o un determinato cibo, ma cercate di spostare la discussione su altri temi: in particolare sui suoi repentini sbalzi d’umore, su come sia cambiata da un punto di vista caratteriale, quali sono le sue attuali passioni. L’anoressica ha un forte controllo sul suo corpo, mentre non lo ha sul suo umore; questo aspetto, le farà dire e fare cose di cui pentirsene poco dopo, provando un forte disagio per sè e chi le sta accanto. Quindi cercherei, da familiare, di convincerla a parlare con uno psicoterapeuta, (che non ha alcun investimento emotivo) prospettandole di “trattare” solo dei suoi problemi umorali e caratteriali, non del “cibo”.
Infine, se sua nipote non ammette di soffrire di anoressia e proprio non si vuole curare, sua sorella può comunque chiedere una propria consulenza, in cui andare senza la figlia, per farsi consigliare e aiutare a capire cosa cambiare nel quotidiano: cosa dire e come comportarsi, al fine di far crescere nella figlia una domanda d’aiuto.
Spero di avere sue nuove quanto prima.
Un abbraccio forte a queste tre donne, che insieme ce la faranno…
Buongiorno dottoressa,
non so come fare ad aiutare una mia amica che credo abbia problemi di anoressia. La conosco da cinque anni perchè frequentiamo insieme un corso di ginnastica, abbiamo entrambe 45 anni quindi non si tratta di problemi di adolescenza. Di questi suoi problemi non mi sono accorta subito, era piuttosto magra ma non in modo eccessivo, però quando uscivamo a cena con le altre del gruppo lei non mangiava mai dicendo che aveva mangiato prima con la famiglia; questo succedeva anche quando eravamo invitate a casa di qualcuna e tutte portavamo qualcosa, lei non toccava cibo con la solita scusa che aveva mangiato a casa sua e devo dire che la cosa era anche imbarazzante. Ricordo che quest’estate avevamo deciso di trovarci con il solito gruppo per andare a mangiare una pizza, ma lei aveva proposto di vederci per mangiare un gelato dopo cena. Quando eravamo in gelateria lei aveva preso solo da bere dicendo che aveva mangiato il gelato a casa insieme alle figlie. A me è sembrato strano, anch’io ho una famiglia con due figli ma se capita di uscire per una pizza o un gelato con altre persone, preparo la cena per la mia famiglia ma io mangio fuori.
Adesso però mi sembra proprio evidente che abbia problemi di anoressia perchè l’ho rivista dopo l’estate per riprendere il corso ed è magrissima, molto di più di prima, il viso è molto pallido e ha sempre freddo. Uscendo dal corso le ho detto che mi sembra dimagrita tanto e lei mi ha risposto che non si pesa mai e quando siamo arrivate alla macchina prima di salutarmi mi ha detto che a casa si sarebbe mangiata un bel gelato, come fa sempre, perchè la sera si mangia sempre un dolce. A me è sembrato stranissimo che abbia sottolineato questa cosa, ho avuto la sensazione che volesse farmi credere che mangia normalmente. La prossima settimana usciremo con le altre del gruppo per una pizza e lei mi ha già detto che mangerà prima a casa e prenderà solo da bere. Io non conosco suo marito, ha due figlie adolescenti e mi chiedo, qualcuno di loro si sarà accorto che c’è qualcosa di strano? E io come posso fare per aiutarla? Potrei farmi gli affari miei, ma ogni volta che la vedo temo che se andrà avanti così finirà per stare molto male, e penso anche alle sue figlie adolescenti, è un’età difficile. Mi dica se posso fare qualcosa o se invece sono io che vedo problemi che non ci sono. La ringrazio molto
Salve carmen
dalla sua descrizione potrebbe trattarsi realmente di un disturbo della condotta alimentare, però non abbiamo gli elementi per poter affermare con certezza che soffra di anoressia. Sicuramente la sua amica ha un disagio e in questo momento sta attraversando un periodo di difficoltà.
Come aiutarla?
A mio avviso ci sono 2 strade che possono essere percorse, una è “indagare” nell’ambito familiare, chiedendo al marito e alle figlie se si sono accorti di questo problema e cosa stanno facendo per lei (potrebbe essere che si stiano già adoperando e di questo lei carmen non ne è a conoscenza, e volutamente vogliano tenere la cosa riservata); la seconda strada è aspettare che la sua amica trovi il momento per aprirsi con lei, ma per questo bisogna armarsi di pazienza, perchè non è detto che ciò avvenga. In caso contrario, cioè dovesse succedere che le esponga il problema, dovrà adottare un atteggiamento di accoglienza, di disponibilità e apertura mentale, facendole capire che non è da soli che si affronta un disagio di tale portata, ma soltanto facendosi aiutare da personale qualificato nell’affrontare e nel dare un nome alla sua “malattia”.
Salve……sono annisa….ho 12 anni……una mia amika è all ospedale perche soffre di anoressia…..la vorrei aiutare senza sforzarla….mi da una mano??? 🙁 la prego mi risponda….
Annalisa
Ciao Annalisa, è lodevole il modo in cui dimostri affetto nei confronti della tua amica, cercando di darle aiuto proprio in questo suo momento così difficile, d’altra parte il vero amico si riconosce nei momenti del bisogno e tu rispetti appieno questo teorema.
Ciò che puoi fare è starle vicino con il tuo amore confortandola e dicendole che presto questo brutto periodo passerà e tutto tornerà come prima. Un’altra cosa che puoi fare è cercare di farle capire l’importanza del lavoro che potrà svolgere su di lei un insieme di figure professionali specializzate sui disturbi alimentari (quali uno psicologo, uno psicoterapeuta, un nutrizionista), che spesso lavorano in equipe, in centri preposti per i DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). Inoltre non bisogna trascurare il supporto che possono svolgere la sua famiglia e gli amici. Solo affrontando questo suo disagio tutti insieme si potrà tentare di farle riprendere in mano la sua vita.
Ti apprezzo tanto, poichè nonostante la tua giovane età hai dimostrato di essere dotata di altruismo e una grande sensibilità nell’affrontare una problematica di così grande portata.
Buona fortuna.
Buongiorno dottoressa,
Sono una ragazza di 16 anni. Le scrivo perché non so a chi rivolgermi e avrei parecchie difficoltà a parlare di questo mio problema a voce. Sono consapevole di avere un disturbo alimentare che mi perseguita, mi uccide da dentro e vorrei lliberarmene e finalmente iniziare a vivere, ma allo stesso tempo non voglio. Sono sempre stata presa in giro alle medie,mi chiamavano ‘quella col sedere grosso’. Nell’estate della terza media ho deciso di dare una svolta alla mia vita, di cambiare iniziando proprio dalla dieta. Avevo provato tante diete comprese quelle che mi faceva fare mia mamma, ma con lo stress della scuola non riuscivo mai a controllarmi, quindi l’estate era il periodo giusto per iniziare. Da 68 chili iniziali diventarono in un periodo di circa un mese 57. E per una come me alta appena 1,60 non sono ancora abbastanza. Dopo aver perso questi 11 chili iniziai a farmi più carina, a truccarmi bene, a curarmi i capelli. E i ragazzi iniziarono a guardarmi, iniziai ad avere una storia con un ragazzo. Ma io non mi sentivo mai ‘abbastanza’ mai bella come le altre ragazze. Nonostante questo, passai l’estate più bella della mia vita, finché non arrivò il giorno che il mio ragazzo mi disse ‘basta’. Ero triste al massimo, non avendo mai provato una delusione d’amore. Inizio anche la scuola nuova di estetista, inizió lo stress. Non sono mai andata molto bene a scuola, a quell’anno è stato il peggiore come il rapporto con mia mamma. Sempre peggio. È una cosa orrenda da dire, che non avrei mai il coraggio di dirle in faccia, io non le voglio bene. Non le ho mai voglio bene. So benissimo che lei invece me ne vuole, ma sono solo parole e basta, i fatti sono diversi. Ogni cosa che faccio non va bene. Mi dice glenda hai mangiato troppo poco,hai mangiato troppo, se vuoi dimagrire devi mangiare sano e dopo 5 minuti mi viene a chiedere se voglio la pizza… È da quando ho 10 anni che chiedo a mia mamma di portarmi da un dietologo, ma lei non mi ha mai ascoltato.
L’anno scorso, nelle vacanze di natale sono riuscita finalmente ad arrivare a 50 chili. La sensazione di esserci riuscita era la mia felicità più grande. Ma nel mese di gennaio sono ricaduta, abbuffate su abbuffate, sensi di colpa. Da li in poi non sono più riuscita nel mio intento, oscillo ancora oggi costantemente sul mio peso, dai 52 ai 59. Ma mai 47 come vorrei tanto essere. Ogni sera, oppure. C. a scuola penso sempre a una dieta da fare. ‘Per tre giorni non mangio, poi inizio a mangiare un giorno, per altri tre nulla’ penso. Ma ogni giorno lo stress mi tocca. Mia mamma mi sgrida costantemente perché mangio la metà che c’è nel frigo, di nascosto. Mi dice ‘se vuoi mangiarlo fallo alle ore giuste, a tavola’. Ma rifiuto sempre. È da una settimana che non ho voglia di andare a scuola, il mio peso è 58 oggi. Come faccio ad andare a scuola con un peso del genere? Come faccio lunedì a Ctornare a scuola? Non posso nemmeno fare Berna in città, non voglio che i miei amici mi vedano così. Delusioni su delusioni, voglio tanto avere quei 47 chili che desidero, potrei mettermi tutto quello che voglio, potrei uscire, ridere e scherzare senza preoccuparmi del mio peso, che me lo impedisce. Mi abbuffo, so di non avere fame, mi dico mangio solo un pezzetto e finisco per ritrovarmi con tutta la tazza di latte con i biscotti e cereali in mano. Ho vomitato poche volte, tutto quello che mangio non lo vedo sempre uscire dalla mia bocca. La maggior parte delle volte digiuno, per poi abbuffarmi ancora è sentirmi in colpa. Sto male dentro. Un giorno ho preso il coraggio, dopo aver scoperto he il mio era davvero un disturbo alimentare, prima non volevo crederci. ho detto a mia mamma il mio problema, che penso sia questo la causa di tutto il resto. Cosa ho ottenuto? Una sgridata in faccia. Un rifiuto. Anche lei ammette che ho questo tipo di problema e non fa niente per aiutarmi. Anzi mi sento dire solo che sono un porco, che nessuno si alza di notte per mangiare, che non farò mai niente nella vita, che sono una disgraziata, che sto sempre a letto a dormire che non é assolutamente vero. Faccio fatica a dormire la notte. Quando sto in casa mi dice che devo uscire, quando sono fuori mi dice che sto troppo fuori. Esagera in tutto. ma non capisce che facendo così mi fa stare solo più male. Glie ne parlo , gli chiedo se mi porta da uno psicologo. E per una volta mi ascolta e ci andiamo ma le uniche cose che parliamo in 4 incontri che ho fatto è che devo andare bene a scuola, che devo pulire la casa, e non si affronta il problema vero. Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma ho una confusione in testa, non riesco mai a prendere decisioni giuste, ho paura di fare un passo falso. Voglio iniziare a vivere, non a sopravvivere.
Grazie per aver letto questa lettera di sfogo.
cara dottoressa, mi chiamo sofia e una mia cara amica di quattordicianni ha iniziato recentemente a fissarsi sul proprio peso. lei è sempre stata di costituzione normale per lo meno mesi fa pesava 53kg per 1.67; negli ultimi mesi ha iniziato a fissarsi e dice di voler dimagrire a tutti i costi: “voglio entrare nella 36 e poi smetto” é quello che mi ha detto, io le ho detto che era assurdo basarsi sui vestiti e che non aveva bisogno di dimagrire ma lei si ostina a mangiare solo a colazione e a cena, mangia solo frutta e verdura (la pasta la evita e carne non ne mangia essendo vegetariana da molti anni). sabato scorso ho scoperto che entrava nella 38. io non so cosa fare, non so come farla mangiare. lei va sempre in palestra a fare zumba, fissa le gambe alle ragazze e soprattutto le mie che sono molto sottili ( ma io ho una corporatura molto esile sin dalla nascita e mia mamma pure) guarda foto di ragazze magre su internet. quando pranza da me non mangia e si mette a cucinare per me, io provo a offrirle qualsiasi cosa ma lei rifiuta cosa potrei fare? si parla già di anoressia? come potrei farla mangiare?
Ho un problema con un amica che ha perso da tempo la sorella ..ora lei è diventata anoressica. .non vuole curarsi..secondo me non ha mai superato il trauma della sorella. .eppure ha ina situazione difficile ib famiglia xke la madre nasconde la cosa..noi amici cerchiamo di farla ragionare. .ma niente. ..cosa posso fare sono disperata..
i genitori della mia ragazza pensano che lei sia anoressica, non riesce a mangiare molto e quel poco che mangia lo rivomita quasi immediatamente. vorrei poter fare qualcosa per lei ma non so proprio come..
Ciao mi chiamo giulia, ho 16 anni e in meno di due mesi ho perso 14 kg, al momento sono alta 1.61 e peso 41.. ho paura sia di ingrassare che di dimagrire.Molte volte nascondo il pranzo o il pane della sera, i miei pensano che mangio anzi visto che il mio peso cala ogni giorno sempre di più pensano che vomitano.. Sono andata dal nutrizionista mercoledì ma l’idea di dover iniziare una dieta per ingrassare mi angoscia, più che altro so che non la seguirò.. continuerò a nascondere il cibo e continuerò a dimagrire sempre piu.. Non so come uscirne, non so se andare da uno psicologo mi possa aiutare, ma non posso continuare di questo passo. Ho tanta paura..
ciao, mi chiamo rita e ho 17 anni. Una mia amica ha dei problemi di alimentazione. Circa 7 mesi fa ha cominciato a sentire il bisogno di dimagrire, ed era già sotto peso. adesso pesa 40 kili per 1,62. è dimagrita di 10k. Mangia pochissimo e si pesa ogni giorno, dicendo di vedersi le gambe grasse, mentre sono due stecchi. Quando viene da me mangia pochissimo, dicendo di sentirsi piena, e inventa scuse per non mangiare. Tutti in famiglia le dicono di mangiare, anche se inizialmente non si erano preoccupati per la sua decisione di mettersi a dieta. Mangia soprattutto frutta, verdura e yogurt. Non tocca più nè caramelle nè patatine, di cui andava pazza. Fa continuamente esercizi ginnici e tenta di nascondere la sua fissazione dicendo di amare i dolci, di mangiare tanto e indossando abiti scuri e larghi. Però adesso è diventato davvero difficile nasconderlo per lei: è davvero magrissima. Anche a ginnastica, vedendola in body, tutti hanno iniziato a preoccuparsi. Lei si mostra infastidita da questi interessamenti, e il più delle volte risponde di mangiare tanto. A casa secondo me non si sono resi conto della gravità della situazione: la sgridano quando non mangia, ma non cercano mai di parlarle, di capirla. Secondo me sgridandola peggiorano solo la situazione. Io vorrei che andasse da uno psicologo, ma non so come intervenire in famiglia: non so se parlare con i genitori, che non mi sembrano interessati ad una cura psicologica. La incolpano di tutto, non l’ascoltano. Come posso intervenire? Come faccio a far capire loro le condizioni della figlia?
Gentili utenti, v’invito a scrivere i vostri commenti nel mio Forum alla sezione dedicata all’anoressia e ai disturbi alimentari, descrivendo nei dettagli la vostra situazione. Troverete supporto da me e altri professionisti qualificati. Grazie.
Salve,mia sorella ha 30 anni, non mangia quasi piu, solo cioccolato, le piace cucinare per gli altri ma non si preoccupa per il suo pasto.. non vuole pesarsi davanti qualcuno.. e si vede grossa nonostante lei sia carne ed ossa.. non so come fare sono molto preoccupata.. non sa cosa sia un piatto di pasta.. un fetta di carne.. cosa posso fare?
Grazie
Salve dottoressa sono una ragazza di 21 anni e sono molto preoccupata per la mia migliore amica che, facendo danza classica a livello agonistico e lontano da casa, ha perso moltissimo peso è sviluppato dei comportamento nervosi a scatti. È sempre stata una ragazza solare,allegra e che amava mangiare e, soprattutto sempre stata magra, solo ora credo abbia sviluppato una sorta di paura del cibo (è alta più di 1.78 e pesa solo 56/55 kg) e un’ossessione nel dover mangiare solo quello che mangia di solito a casa sua da sola. Niente carne ,niente pasta ,zero olio e sale, mangia solo verdure lesse e pesce lesso (solo il merluzzo). L’altra sera l’ho rivista dopo due mesi e mi sono spaventata per la magrezza, la pallidità e soprattutto dal fatto che non ha praticamente mai sorriso…
Un’altra episodio dell’altra sera che non ha spaventato solo me, ma anche altre due amiche che hanno assistito é il seguente:
Stavamo ad un ristorante di pesce dove vi era menù fisso che comprendeva antipasto, primo, secondo e contorno, lei appena ha letto il menù ha iniziato ad agitarsi perché voleva solo il merluzzo lesso ed ha iniziato a ripeterlo per almeno 15 minuti al cameriere finché non l’ho convinta a prendere una spigola al forno che, ha praticamente lasciato tutta. Inoltre continuava a chiedermi di mangiare un po’ della sua porzione e , quando le è rimasta una spinetta piccola in gola un’altra mia amica le ha suggerito di prendere un pezzettino di mollica di pane e bere piano. Lei ha iniziato ad agitarsi e pur di non prendere un pezzo minuscolo di pane si stava strozzando…ho provato più volte a darle il pane ma lei ha avuto un’improvviso scatto d’ira dicendomi :”smettila, non lo voglio, io il pane non lo mangio!” Ed era spaventatissima da una mollica di pane…
Siamo tutti molto preoccupati perché lei vive lontano da casa per la danza e in più non ho molta confidenza con i genitori per parlargli di questi episodi…spero che possiate darmi qualche consiglio.
Ciao, ho 37 anni, ho iniziato a soffrire di anoressia quando avevo 25 anni. Il mio ex ragazzo diceva che ero grassa e quindi stavo molto attenta a quello che mangiavo……….sn arriva ad indossare la 36e mangaivo solo insalata e bevevo succo al pompelmo………………..speravo di esserne uscita quando ho deciso di lasciare la mia terra quasi 7 anni fa, ma invece nell’ultimo periodo ho ripreso a vomitare……………non so che fare ……………ho paura…………..
Chi mi aiuta?
Salve sono Elia 23 anni da piccolissima sono sempre stata magra,può essere che sono anoreksika o magari è costruzione mio così? Nn so cosa devo fare nn ingrasso mai sono 1.58 23 anni 37 kili, per favore dammi una risposta
Buongiorno
Mia sorella soffre di anoressia da 2 anni all incirca, ne è pienamente cosciente a mio avviso ma non vuole ammetterlo, rifiuta ogni tipo di aiuto, da parte della mia famiglia e da parte di psicologi o nutrizionisti. Non sappiamo più cosa fare
Continua a promettere che si impegnerà a mangiare di più ma siamo sempre da capo non mantiene mai la parola. É irascibile e bipolare. Cucina per gli altri mangia con gli occhi ma mangia come fosse un canarino, briciola dopo briciola.
Sta rovinando tutta la famiglia, siamo tutti stressati un po la odio é brutto da dire ma la odio perché ha rovinato tutto. Io non ho più voglia di fare nulla, ho sempre sonno e mi è passata la voglia di fare cose che facevo con piacere. Sono arrivata a sperare che si senta male da un momento all altro cosicché la portino in ospedale per ricoverarla d urgenza. É alta 1,66 e pesa poco più di 38 kg
Ho paura
Mia figlia ha 8 anni, e’ alta 1.23 m e pesa 17,4 kg. Fin da neonata (2,670) e’ sempre stata al di sotto della curva di crrscita, ma tutto sommato regolare fino a febbraio di quest’anno quando pesava 23 kg. Ma poi improvvisamente decise di non mangiare per 5 giorni consecutivi (nulla di nulla) fin quando la ricoverammo. Rlimase una settimana al reparto di gastroenterologia dove fu ricoverata per acetone e poi successivamente in neuropsichiatria infantile dove fu seguita da psicologi pedagogisti e locopedeisti. Le motivazioni di questa mancanza di fame erano molteplici: bullismo, gelosia del fratellino, paura di crescere. Alimentata con flebo lentamente riprese a mangiare qualcosina fin quando dopo 15 giorni di ricovero decidemmo di farla dinettere e partimmo per una crociera di 7 giorni durante la quale torno’ quasi ai suoi standard. Usci’ dall’ ospedale a meta febbraio che pesava 17 fino ad arrivare ai 20 di fine giugno. Ma da luglio la sua testolina ha deciso nuovamente di non nutrirsi e di fatto si alimenta solo spizzicando biscotti, merendine, focacce e fili di pasta. Adesso pesa 17,4 e non sappiamo cosa fare. Sta seguendo un percorso alla asl locale con una neuro psichiatra infantile, ma gli incontri sono troppo diradati nel tempo.
Buongiorno,
Sono un’allenatrice di ginnastica artistica a livello promozionale e alleno un gruppo di ragazze tra i 14 e i 19 anni. Tornati dalla pausa estiva io e i miei colleghi abbiamo notato che una ragazza di 16 anni aveva perso peso in maniera impressionante. Abbiamo saputo che durante l’estate aveva iniziato una dieta vegetariana e lei stessa ce ne ha parlato poi, manifestando anche una certa preoccupazione perché in un mese al mare aveva perso 5 chili.
Anche le compagne si sono rivolte a noi preoccupate, riferendoci che a loro aveva raccontato di aver perso 15 chili (ipotesi credibile).
Con i colleghi abbiamo pensato di monitorare un po’ la situazione prima di creare allarmismo, ma leggendo l’articolo mi sembra di riconoscere alcuni segnali: post sui social network di piatti preparati da lei, continue allusioni a ex-compagne ingrassate o dimagrite, sensazione di freddo durante gli allenamenti…
Il passo successivo più logico ci sembra quello di affrontare l’argomento con la madre (che comunque non vediamo spesso), ma non sono sicura di quale sia il modo migliore.
Inoltre spesso mi trovo in difficoltà quando la ragazza si mette a parlare di problemi fisici o di cibo (non è una cosa frequentissima, ma a volte capita): mi sembra sbagliato fare finta di niente, ma anche sottolineare troppo la cosa.
Lei cosa mi consiglia?
Intanto la ringrazio per l’articolo.
Buongiorno dottoressa sono anni che sono di un’anoressia depressiva entro ed esco.Alla base di fondo c’è un rapporto burrascoso con mia,madre fin da piccola.Ora sono sposata da 20 anni e da una decina di anni ho cominciato a soffrirne.Vita matrimoniale monotona fin quando i bambini erano piccoli nn ci pensavi.Tutte le domeniche in casa con suoceri e qualche volta genitori mentre mio marito a far gare di biciclette.Ha sempre pensato di più la famiglia di origine e biciclette. Molte volte sono sta lasciata sola anche in presenza di interventi.Ora oltre la bicicletta ha una vera ossessione x i gatti pensa in modo maniacale a loro.Nn si esce mai a fare una camminata è raro è raro una pizza e se si va in compagnia del suocero. Mai un cinema mi dice che ce l’ho in casa.Comunque ora ho una forte ricaduta e la cosa più brutta è che mi provoco il vomito.Cerco di resistere ma è come se avessi una tentazione fortissima di mettermi due dita in gola. ..Sono in cura con il neuropsichiatria Antonio Acerra e prendo Efexor da 150 e la,sera favor da 2.5 xké soffro anche di aritmie e spesso attacchi di panico.Ma la cosa che mi preme di più e che vorrei smetterla con questo vomito indotto. Come posso fare.Il mio indirizzo e ma il è dmassaro435@gmail.com
Grazie e scusi il disturbo, ma nn ne posso più.
Buongiorno sono Daniela la mamma di una ragazza di 26 anni, da 3 anni mia figlia soffre di anoressia. All’inizio cercava di mangiare poco poi col tempo ha iniziato ad abbuffarsi e puntualmente correva in bagno a causarsi il vomito, andando avanti cosi per parecchi mesi. ,avendo sbalzi d’umore comportamento aggressivo, specialmente ogni qualvolta che si cercava di farle capire che se andava avanti cosi’ si sarebbe ammalata seriamente.Col tempo le cose non sono migliorate e lei un giorno ci ha detto che era diventata omosesssuale, a quel punto dopo aver incassato il colpo, perchè non lo immaginavo lontanamente le ho detto che per noi non aveva importanza ,l’importante per noi era che quella potesse essere stata la causa scatenante, forse ora avendolo potuto dire la cosa si sarebbe sistemata. Sono passati altri due anni ma la cosa è andata peggiorando ,ora lei pesa 49 kg ed è alta 173 ma si ciba solo di yogurt, gelato allo yogurt qualche succo di frutta. Addirittura ora essendo cosI’ magra indossa indumenti che riescono a nascondere ogni possibile forma anche se non ne ha piu’. Era andata anche a un centro per la rieducazione alimentare ma quando arrivata al punto che il medico doveva riniziare a farle mangiare un po alla volta cibi solidi o almeno piu nutrienti ha deciso di non andare piu’. Ora io sono una mamma disperata perchè non so come aiutarla a capire che si sta facendo del male , non so cosa dirle perchè qualsiasi cosa possa domandarle riguardo la sua salute peggioro la situazione. Addirittura ho notato che cerca in tutti i modi di sminuirsi fisicamente. E’ una bella ragazza ma lei si mette cose che la fanno sembrare un ragazzo aveva i capelli lunghissimi e ne era molto fiera, si truccava ora se li rasa e in piu’sembra che ha perso o vuol nascodere la sua femminilita’. Avrei bisogno di sapere come posso comportarmi con lei per farla stare bene con se stessa la prego dottoressa mi dia una mano . La saluto e la ringrazio anticipatamente.
Salve sono Chiara quando avevo 16 anni pesavo 45 kg o smesso di mangiare x 2 mesi e sn diventata 36kg o avuto problemi in famiglia poi o incominciato. Mangiare e x 2 anni o avuto freddo avevo sempre soffocamento ogni sera. Sono passati 2 anni o 18 anni sto mangiando di nuovo poco e peso 42kg mi sento di perdere peso ogni giorno mi è capitato spesso di vomitare ma nn riesco mi fa stare sempre male o preso corraggio e ho scritto vorrei essere aiutata nn so come o cosa fare cosa mi può consigliare?
Salve, sono Elisa, mia sorella ha 17 anni e ho paura soffra di anoressia nervosa.
I miei familiari ed io siamo preoccupati già da diversi mesi, ma non sappiamo come comportarci nei suoi confronti; mia sorella è una ragazza molto sveglia ed intelligente e quando approfondiamo io e lei il discorso (siamo gemelle quindi parliamo abbastanza frequentemente delle nostre esperienze ed emozioni legate al periodo che stiamo vivendo) sembra non voglia rendersi conto della gravità della situazione.
Abbiamo seriamente preso in considerazione l’anoressia quando ha avuto un incidente in moto durante il quale si è procurata un grave taglio al polpaccio ed è dovuta stare ferma a letto per un mese e un paio di settimane: in quel periodo ha perso molto peso e quasi non mangiava per paura di accumulare grasso dato che non si muoveva… È sempre stata attenta alla sua linea ma mai in questo modo.
Più avanti sono venuta a sapere che per un breve periodo ha anche sofferto di bulimia, ma ora si dichiara guarita, in effetti da quando l’ho saputo la controllo spesso senza che lei se ne accorge e non ho notato nessun comportamento insolito (come rigettare o simili).
Nonostante ora mangi un po’ di più continua a far preoccupare me è tutta la mia famiglia e voglio rendermi pienamente partecipe della sua guarigione e assicurarmi che stia bene, le abbiamo già proposto sedute da uno specialista ma non ha voluto saperne nulla.
La prego di consigliarmi l’atteggiamento migliore da prendere nei suoi confronti.
La ringrazio anticipatamente, buona serata.
Elisa
Buongiorno dottoressa, ho 16 anni e ho dei problemi con una mia cara amica coetanea… Non ricordo bene quando sia iniziata la cosa, mi pare in seconda superiore. Tutto ad un tratto ha cominciato a rifiutare alcuni cibi, dicendo che gli davano fastidio per poi arrivare persino ad avere conati anche solo a sentire alcuni odori. Ora non mangia nemmeno in presenza di noi più amiche… Rifiuta praticamente ogni tipo di cibo, e spesso lo butta , anche quando si trova a casa. Purtroppo però non vuole accettare il fatto che abbia un problema…non possiamo nemmeno avvicinarci all’argomento perché si arrabbia e ci evita… Sono molto preoccupata perché sta perdendo notevolmente peso e ormai anche gli altri compagni l’hanno notato, però lei sembra essere l’unica a non accettarlo. So che i genitori l’hanno portata in ospedale e i medici le hanno consigliato, un po’ di mesi fa, alcuni integratori e medicinali, ma non è cambiato nulla, anzi prendendo gli integratori crede di essere abbastanza sazia senza mangiare nulla. Come posso fare ad aiutarla o per lo meno sostenerla? Perché fa davvero male starle vicino ogni giorno e vedere quanto soffre, ma non potere fare nulla perché la prima a non accettare la possibilità di un disturbo alimentare è lei.
Inoltre ho terribilmente paura di magari compiere atteggiamenti che la spingano ancora di più in questo campo. La ringrazio anticipatamente. Buona giornata Noemi
Cara dottoressa, sono Elisabet, mamma di Laura, negli ultimi mesi mia figlia ha smesso di voler mangiare carne per “amore verso gli animali” questo però a scatenato che piano piano a smesso di mangiare anche dell’altro. E alta 1.60 e ora pesa 37 Kili; mi sono rivolta ad una psicologa ma potrà vedere mia figlia solo il mese prossimo (ferie estive di entrambe) nel frattempo e un caos ad ogni pasto….e come dice nella sua spiegazione dell’anoressia finito un pasto chiede già del prossimo.
Questo cambiamento è iniziato da fine aprile e sono veramente preoccupata,non so più come comportarmi.
Grazie del ascolto.
Elisabet
Perchè non parlare anche, oltre alla tragedia di una persona anoressica, anche dello stallo di chi la circonda, del ricatto a cui sono sottoposti i familiari per esempio?
A volte sembra una crudele forma di egoismo, forse non voluta dalla malata, ma tragica anche per chi le vuole bene, anzi forse di più.
Grazie
La/