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Genitori e figli / rapporto mamma-figlia
« Ultimo post da carmen60 il 19 Gennaio, 2016, 19:07:06  »
Buonasera mi chiamo Luisa ho un problema con un grosso problema con mia figlia
di 21 anni
lei è scappata da casa da quasi tre mesi con un ragazzo
si è rifugiata dalla famiglia del ragazzo conosciuto ad aprile 2015 i due si rifiutano di parlarmi ed anche la famiglia di lui mi ha più volte scacciata impedendomi di parlare con mia figlia
non mi risponde al telefono, ai messaggi:
mi odia e non ne vuole sapere di tornare a casa pretende solo che io le dia i soldi.
è la mia unica figlia e l'ho cresciuta da sola con l'aiuto della mia famiglia perchè il padre, all'epoca mio fidanzato, non mi ha voluto sposare e l'ha riconosciuta quando aveva 19 anni.
non so più che fare anche perchè non vuole essere contattata da nessuno.
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Disturbo ossessivo compulsivo (DOC) / DOC ''troppo innamorato''
« Ultimo post da John il 16 Gennaio, 2016, 19:13:15  »
Sono troppo innamorato..

Ho una ragazza da 2 mesi e sono sicuro di amarla troppo.
Ho 4 anni piu di lei e ho difficolta a vederla (non gli piace uscire ed è sempre molto impegnata) usciamo poche volte ma ci sentiamo tutto il giorno su whats app..
Non posso vederla spesso (minimo 1 volta a settimana) quindi soffro e ci sto male continuamente.. perche dopo 3-4 giorni che nn la vedo inizia a mancarmi troppo..
Quando sono con lei mi sembra di essere in paradiso e non potete capire quanto sono contento di passare del tempo con lei..
Gli ho fatto gia 3 regali spendendo in totale 150€, non lavoro e sono disoccupato da 2 anni.. non avrei mai pensato di fare dei regali a una ragazza o di spendere cosi tanti soldi per lei.. ma quando gli ho fatto il regalo sono stato molto contento nel vederla felice.. Lei mi ha supplicato di non farli.. L' ultima volta mi è presa la pazza idea di fargli un regalo da 350€... Pero lei mi ha detto che nn lo poteva accettare e cosi nn glielo dato..
Lei ha 18 anni e si trova all' ultimo anno di scuola, dopo ha intenzione di prendere l' universita, se la prende so che nn la potrei vedere spesso.. Massimo 1 volta a settimana.
Io per lei farei di tutto.. Sto iniziando a studiare per il test d' ingresso dell' universita dove vuole andare lei, perche voglio farla con lei per stare insieme a lei... Io non ho mai studiato in vita Lei ha 18 anni e si trova all' ultimo anno di scuola, dopo ha intenzione di prendere l' universita e so che nn la potrei mai vedere spesso, la potrei vedere massimo 1 volta a settimana. Sono uscito con il minimo dei voti, non mi piace proprio studiare, ma per lei sto cambiando, adesso sto studiando come un matto e mi stupisco addirittura di me stesso.. Mi sento molto motivato, solo l' idea di stare con lei per 3 anni e ritrovarcia lavorare insieme mi sta dando una forza assurda per studiare (studio anche 6-8 ore al giorno).
Quando gli ho detto che volevo cambiare che avevo deciso di fare l' universita lei era molto contenta (perche adesso sono disoccupato), ma quando ha saputo che volevo fare la sua universita per stare con lei, mi ha risposto che con il tempo non posso sapere come vanno le cose e che secondo lei dovrei fare una cosa che mi piace e non perche la fa lei..(non mi piace fare niente, vorrei solo stare con lei) E mi ha detto anche che secondo lei che a forza di stare sempre insieme anche al lavoro, crede che questo la porterebbe a stancarsi.. Mi ha detto che sono fissato con lei (in senso buono). Ci amiamo moltissimo ma in modo diverso.. Lei non sente la mia mancanza come la sento io di lei.. è molto particolare come ragazza timida e riservata, non esce mai e in 3 mesi siamo usciti solo 5 volte per un totale di 7ore complessive..
Lei mi ha detto che mi ama tanto e io gli ho detto che se nn è convinta me lo deve dire perche mi sta cambiando la vita (sto cambiando la mia vita per lei).. gli ho anche detto che lo scopo della mia vita è essere felice con lei, fare una famiglia con lei ecc.. Per lei lo scopo della sua vita è aiutare gli altri, infatti vuole fare l' infermiera...
Ho molta paura che se questa storia finisca (perche mi lascia lei, io non la lascierei mai), io non riuscirei piu a vivere, la mia vita nn avrebbe piu un senso e in quel caso sarei il suo angelo custode per sempre.
Credo seriamente che mi serva aiuto.. me ne rendo conto.. Lei mi ha anche detto che nn posso mai sapere che cosa accadra in futuro e mi ha fatto promettere che se ci lasciamo, dovrei trovarmene un' altra.. io l' ho promesso, ma so gia che nn ce la farei.. preferirei morire... Sia chiaro, non gli farei mai del male a lei, non oserei mai toccarla, non sono come quei pazzi che uccidono la ragazza o la moglie, e poi si uccidono.. Io la amo e non le faro mai del male in vita mia.

Chiedo scusa per gli errori grammaticali ma l' ho scritto come viene..
AIUTATEMI
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Chiedi allo Psicologo... / Re:Borderline. Consigli per uscirne
« Ultimo post da hopeless il 03 Gennaio, 2016, 19:01:17  »
Ciao, sono una donna di 35 anni e ho rivisto molte situazioni del passato leggendo la prima mail di questo post.Sono stata appena lasciata dall'uomo che pensavo avrei sposato, l'ho sfinito con litigi, sfuriate, gelosia, pianti disperati, continue minacce di lasciarlo ma se provava lui a lasciarmi cadevo nella disperazione più cupa, quella in cui sono adesso.Non credevo di soffrire di questo disturbo prima di averne letto ed essermi ritrovata in 3/4 di manifestazioni e comportamenti.
Chi mi sta intorno sa che non sono pazza, non sragiono o sono preda di allucinazioni per cui continuano tutti a dirmi"controllati"."Possibile che non sai smettere di avere attacchi di rabbia?, eppure sei una persona normale".Io vorrei solo morire.Consigliatemi il tipo di terapia adatta per favore possibilmente senza psicofarmaci.Vi sono vicina, la nostra è una vita da incubo eppure tutti pensano che ci divertiamo un sacco a vivere così.
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Presentati al forum! / Sono qui anche io!
« Ultimo post da SuperChicca il 03 Gennaio, 2016, 01:54:27  »
Mai avrei pensato di iscrivermi in un forum per via del moo malessere mentale..ma saper di poter parlare con qualcuno che davvero mi capisce un pó mi consola. Sono una ragazza di 22 anni, e da quando ne avevo 16 soffro di ansia e ipocondria. Ho sempre somatizzato.. e molte volte con la mia immaginazione mi son attivata i sintomi delle malattie più brutte che potevo pensare. Ho fatto una cura antidepressiva consigliata da uno psicoterapeuta, che subito mi ha aiutato facendo sparire il tutto, attacchi di panico compresi. Alla vista del benessere ho smesso di assumerli... continuando però ad assumere ansiolitici.il tutto fatto di testa mia. ho placato le mie ansie per molti anni, ma ahimé questo sembra l anno del "ritorno". Ho avuto un anno molto stressante dal lato lavorativo, ma altrettanto bello da quello economico amoroso e familiare.. ed è per questo che non capisco perché sto cosi.. ho dei sintomi negativi, nodo alla gola, sensazioni di svenimento e testa pesante, cuore a mille, ansia , a volte calore alla faccia, e molte altre cose... io ora sto pensando di aver qualcosa alla tiroide, o magari al cuore.. o forse al cervello... sono una scema o son davvero malata? ho paura.. paura anche di m stessa quando mi risveglio la mattina perché il mio cervello inizia a lavorare contro di me....non so più se è ansia o sono io davvero malata... non so più se guariró e tornerò libera dai pensieri cupi. io voglio vivermi bene la mia bella vita...ma così non fa.... ;( grazie per aver letto! un abbraccio a chi (purtroppo) potrà capirmi.
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Disturbi dell'umore / La mia curiosa vita da bipolare
« Ultimo post da Mr.Johnny il 29 Dicembre, 2015, 19:43:13  »
“Sai cosa farò? Prenderò tutta questa negatività e la userò come carburante per trovare il lato positivo! È questo che farò! E non è una stronzata, non è una stronzata. Ci vuole impegno e questa è la verità!”

No, non è affatto una stronzata.

Ho voluto citare una frase di Pat Solitano nel film "Il lato positivo - Silver Lining Playbook", film che consiglio con tutto il cuore perché racconta con leggerezza le difficoltà che deve sopportare una persona affetta da disturbo bipolare e delle difficoltà che devono sopportare le persone vicine ad una tale persona.

Ciao, mi chiamo Giovanni, ho 26 anni e fino a 4 anni fa ero un perfetto idiota.

Esattamente, ero un idiota, ma veniamo al dunque: mi diagnosticarono il disturbo bipolare, o meglio, 4 anni fa mi portarono da uno psichiatra perché la situazione stava diventando surreale e insostenibile, sapete, complotti, manie di persecuzione, Monsters&Co.
Fù così che iniziò il mio viaggio verso la conoscenza, non grazie al disturbo, sia chiaro, ma se è vero che non tutto vien per nuocere allora posso affermare tra virgolette che "grazie" al mio disturbo sono stato inizializzato alla vita vera, quella in cui entri in empatia col mondo intero, diventi più sensibile a tutto, capisci i reali problemi della vita, capisci chi e cosa è davvero importante per te, fai una sorta di scheda di catalogazione di cose e persone che vuoi tenere con te o allontanare, ed esci finalmente da una vita vissuta non da te ma dalle tue paure sul giudizio degli altri, perché, ebbene sì, la mia vita seguiva una via non data da me ma dagli altri, questo proprio perché non mi conoscevo e avevo paura delle conseguenze che potevano portare le mie di scelte. Seguivo il gregge.
Tutto ciò chiaramente è un lato del carattere che non c’entra nulla col disturbo, ma trasversalmente, “grazie” al disturbo e quindi alla psicoterapia, ho imparato a correggerlo e a far valere le mie idee ed i miei pensieri, ad espormi senza paura alcuna su cosa possano pensare di me, certo, non completamente, ma non tanto da bloccarmi definitivamente come prima.

Mi ritrovai a fare lunghe chiacchierate nel periodo di “mania” con mio padre, uscivo con lui a fare passeggiate sul lungomare, non senza timore, facendomi raccontare tutto sulla sua vita, come se sarei dovuto morire da un momento all’altro (e lo pensavo davvero, pensavo che da un momento all’altro qualcuno mi avrebbe fatto fuori!), nel periodo maniacale ebbi una sorta di esperienza-morte che mi portò a vivere ogni cosa al massimo dell’intensità, come se fosse l’ultima, i dialoghi con mio padre che non ho avuto mai prima, la paura costante, che fece da sfondo alla mia vita in quel breve ma interminabile periodo. Solo quando mi ripresi venni a sapere che quel periodo folle durò semplicemente una settimana, wow, io credevo mesi! E’ stato incredibile, è incredibile, ancora faccio fatica a crederci. Evidentemente vivere ogni cosa al massimo, ogni emozione, ogni idea che ti entra in testa e non ti lascia tregua crea una sorta di illusione di dilatazione temporale!

I giorni passavano e il distaccamento dalla realtà aumentava sempre di più, ogni squillo di telefono, ogni messaggio, qualsiasi cosa, era diventata un chiaro segnale della serie “la pagherai”, “devi morire”, c’è mancato poco che non prendessi la macchina e andassi da Nicola Gratteri per esporgli fatti surreal-catastrofici, ma fortunatamente la paura di uscire ed essere beccato da chi sa chi prevalse, mi risparmiai un ricovero forzato sicuro, e così, aspettavo inerme la fine.

Avevo il terrore addosso, il terrore di essere spiato, controllato, manipolato.
Con la paura che ebbi pensai che l'unico modo per esporre le mie teorie complottiste senza esser sentito da chi sa quale microspia fosse portare mio padre in cantina e fargli leggere tutto, convincerlo che bisognava agire contro chi mi voleva male, mio padre mi assecondò, gli feci leggere tutto e poi misi a fuoco il foglietto.

Dubitavo di tutti, sono arrivato al punto di aver paura anche dei miei genitori l'ultimo giorno.
Misi il cellulare come registratore nel soggiorno e me ne andai, tornai dopo circa 10 minuti per riprenderlo e ascoltare il tutto, per controllare se complottassero contro di me, provai ad ascoltarlo ma per non so quale ragione si sentivano solo i primi secondi dopodichè evidentemente il mio cervello disse basta e non riuscii a sentire più niente in quel momento, come se la registrazione non l'avessi mai fatta...i secondi passavano ma si sentiva solo il silenzio.

L’ultimo giorno a casa dei miei mi convinsi di essere dentro...Matrix!
Era la soluzione!
Dovevo solo svegliarmi, staccare la spina e tutto sarebbe finito! Mi alzai da tavola e le parole di mia madre “si sta svegliando” mi incitarono a credere in quello che pensavo, dovevo farlo! Mi alzai da tavola e mi scaraventai contro il muro nel tentativo folle di svegliarmi e tornare alla vita di prima e….e fu così che la sera stessa mi ritrovai dal mio psichiatra che conosco ormai da 4 anni, spaventato a morte chiusi il cellulare, tolsi scheda e batteria durante la seduta per evitare intercettazioni inimmaginabili e via con Serenase, Lorazepam e Sereupin a go-go.

A distanza di 2 anni ebbi una ricaduta meno grave del primo episodio e dopo un anno si voleva fare il quadro della situazione: “vostro figlio soffre di Disturbo Bipolare”, questa fu la diagnosi, finalmente un nome da dare al mostro, anzi, ai mostri che vivevano dentro di me: Mr. Euforia e Mrs. Depressione!

A distanza di 4 anni posso dire di vivere una vita, per il momento, abbastanza serena, felice è una parola grossa, difficile da gestire certamente, soprattutto con gli amici che non sanno del tuo tumultuoso recente passato, che non sanno perché a volte sparisci e ti chiudi dentro te stesso perché stai aspettando di uscire dalla depressione e vuoi evitare di farti vedere “conciato male” per non dare fastidio, e poi ancora quelle volte che chiami tutti, vuoi tutti e sei stravagante con gli altri, vuoi costruire attaccapanni in un pub che non ha attaccapanni, e gli proponi progetti che non farai mai perché chi è Bipolare ho compreso che pensa ad un sacco di cazzate che inizia e non conclude mai: un’altra lotta, quella di farsi vedere come non sei più da 4 anni a questa parte, gente che “non ti riconosco più”: è una lotta, ma va bene così, la mia vita è una strana sinusoidale, ma ho vicino le persone che amo e che mi amano forte, la mia famiglia e la mia ragazza che sa tutto di me e mi ama con tutto il cuore e cosa più importante mi capisce, e pochissimi intimi amici che mi bastano per bere una birra serenamente, evitandomi, se è possibile di proporre attaccapanni stravaganti qualora mancassero nel locale!
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Ciao cara,
Io credo che essere madre sia la cosa più naturale del mondo, non dovrebbe farci sentire incapaci, anzi l'avete dei figli ci dà un grande senso alla nostra esistenza. Devi cercare di trarre energia positiva dai tuoi figli, averli vicini, abbracciarli è quello che ti deve aiutare a superare i momenti critici. Per me è così. Quando li guardò mi dico che devo essere forte per loro perchè loro hanno bisogno di me. Per quanto riguarda i psicologi io non ne ho una grande fiducia. Due anni fa avevo cominciato un percorso con un terapeuta specializzato proprio nel curare l'ansia ma devo dire che non mi ha molto soddisfatta. Ho le idee molto confuse, a me dispiace molto vivere in questo stato con l'ansia costante che non mi abbandona mai e che mi dà mille sensazioni fisiche che mi. Hanno fatto diventare ipocondriaca. Non so più come uscirne. Tu di dove sei? Forse parlarne con persone che vivono lo stesso problema aiuta ma qui da me a Treviso non ci sono gruppi di auto aiuto.
Ti capisco e ti sono vicina, condividiamo lo stesso incubo e siamo mamme entrambe. Non rinnegare MAI il fatto di essere mamma, e come ti ho detto prima, trai dai tuoi figli le forze positive.
Un grande abbraccio.
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Disturbi dell'umore / aiuto mia moglie me ne sta facendo vedere di tutti i colori
« Ultimo post da salvosp il 17 Dicembre, 2015, 09:17:45  »
Buongiorno, spero qualcuno possa capire quello che sto passando ed aiutarmi ad comprendere,e saper comportarmi per risolvere ed aiutare mia moglie:siamo una coppia di 34(io) e 28(lei) abbiamo avuto nel giugno 2013 il primo figlio ed agosto 2015 la seconda bambina! Premetto che mia moglie siamo insieme da 13 anni viveva in un'altra città a 1500 km,dopo 3-4 anni di relazione a distanza ha voluto trasferirsi nella mia città perchè comunque io ho un buon lavoro.Tra sacrifici e rinunce varie siamo risusciti ad avere una casa sistemarla e col tempo sposarci. tornando a circa 1 mese ho avuto ospite la sorella poco piu ventenne che ha letteralmente  messo i bastoni fra le ruote le diceva cosa fare e come con i bambini e dopo 10 gg di litigi con  mia moglie (quella che era a cominciare) ogni sera che tornavo a casa da lavoro io ho sbroccato con la sorella perche mia moglie sembrava un'altra mi contestava le cosi più banali e vecchie (episodi di cui all'epoca era presente la sorella) cmq questultima è partita e dopo 7 gg con mia moglie avevo anche sistemato le cose parte anche lei per andare a trovare i suoi genitori
meglio restasse con me!!! subito dopo  qualche giorno Da circa un mese che vedo le pene dell'inferno lei ha cominciato a piangere  mi accusa di cose non vere che non ho avuto cura di lei/che potrebbe essere che la tradisca ed tante altre cose fuori dal normale . io dopo una 10 di gg cosi ho preso un aereo per vedere di risolvere la situazione non voleva tornare più da me e mi costringeva a lasciare tutto ed trasferirmi li ed cercare lavoro da zero  con due figli da sfamare ed un mutuo da pagare ecc sarei un pazzo a lasciare una situazione economica stabile di una incerta ed la sua famiglia era d'accordo ad questa partenza all'avventura(anche loro fuori controllo) !!! perciò salgo per risolvere la situazione ma nulla di fatto ho detto lei che preferivo mantenere i bambini da padre separato che andare alla rovina insieme a lei ed ai miei figli!! ritorno a casa da separato continuano le sue chiamate e tormentate sulla sua famiglia sul fatto che io avesso trattato male la sorella & c. ma non ne potevo più. la metto alle strette le dico che sarei andato dall'avvocato ed è tanto che non la denuncio perche e partita per vacanza ed non voleva tornare piu con i ns. figli. cmq dopo 1 gg. mi telefona dicendo che tornava da me per ricominciare il tempo che passano degli interventi  chirurgici i sui familiari ! ma nei giorni successivi fino ad oggi sta sempre a criticarmi sui miei comportamenti passati, poi ritorna contenta in se , poi mi dice che quando mi rivedrà non sa come comportarsi sta male ed piange(perde la pazioenza con nostro figlio ) vuole stare con me ma mi colpevolizza di tante cose che a gestire i figli era solo lei tutto il giorno ma io cosa potevo farci che andavo a lavoro quando tornavo cerano sere che ero stanco  cercavo di aiutarla portandomi il bambino piu grande a letto per farlo dormire ma è iper attivo!!!! io penso che mia moglie soffri di stress / o esaurimento perchè ci sono giornate sembra contenta ma poi ripensa è ricomincia ad accusarmi.  (ora io penso che fino a quando sarà a contatto con la sorella e la madre che un buon consiglio penso fino ad adesso non l'abbiano dato sara sempre cosi sono riusciute ad nono rivolgersi la parola con tutti i loro parenti e anche con la mia famigliaultimamente) io sto esaurendo la mia voglia di stare con lei sto cominciando ad evitarla per telefono perche ho paura di come si potrebbe comportare? io non so cosa fare ?ho sofferto troppo la mancanza in questo periodo di lei e dei miei figli ho pianto tanto come un bambino ci sono giornate che faccio finta di non sentire e sto calmo non rispondo piu sulla difensiva acconsento alle ca****te che dice!!!!!ma mi manca tanto mia moglie quella vera!!!!
 
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Fedora,
credo che chi non ha mai avuto il problema dell'ipocondria abbia davvero molta difficoltà a comprendere come ci si sente davvero...
Lo so perché, quando ero più giovane (ora ho 44 anni) mia madre ne soffriva ed io non riuscivo a capire come potesse rovinarsi la vita così: non riuscivo a starle accanto e la colpevolizzavo perché, a mio avviso, non "si dava abbastanza da fare" per uscire da quella che a me sembrava una depressione. Poi, qualche anno fa, ho iniziato ad avere anch'io attacchi di panico causati dall'ipocondria, ad ogni minimo sintomo collegavo le malattie più disparate, tanto da riuscire a sentirmi davvero addosso tutti i sintomi correlati: tumori, leucemie...
Non ho mai risolto la cosa, alterno periodi più sereni a periodi davvero neri. Riverso la mia paura anche sui miei figli. La psicologa a cui mi sono rivolta sostiene che non posso guarire, ma posso imparare a convivere con questo mio essere. Ma io non ci sono ancora riuscita...
Credo, comunque, che una cosa sia sicuramente sbagliata: quella di vergognarti della tua paura. Forse anche tu, come me, hai bisogno di accettare il tuo essere. Magari prova a tornare da una psicologa, io non credo che parlandone i tuoi sintomi possano accentuarsi, anzi: penso piuttosto sia un modo per guardarli meglio "negli occhi".
Auguri!
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Ciao,
non sono una psicologa ma credo che ti dovresti fidare della persona che ti segue... oppure potresti provare a rivolgerti al centro di salute mentale della tua asl, anche solo per un colloquio, e sentire cosa ti dicono: forse nel disturbo bipolare non c'è così tanto contatto con la realtà come quello che hai tu, ma è una semplice supposizione, la mia.
In bocca al lupo per tutto, un abbraccio
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Lucrezia,
il sapere che qualcun altro vive e quindi comprende la mia angoscia mi fa sentire meno marziana!
Mi sono rivolta al centro di salute mentale del mio comune, sono riuscita ad avere una serie di colloqui con la psicologa. Dopo qualche seduta, abbiamo parlato un po' dell'inconscio e della "forza" che questo ha nell'imporsi sul nostro conscio. In pratica, ne è uscito che io mi sento così "oppressa" dalle responsabilità e dall'impegno dei figli che, in qualche modo, ovviamente senza rendermene conto, è come se cercassi di "farli fuori", inventando malattie che delegherebbero ad altri (medici etc) la loro gestione. Mi ha sconvolto tale teoria... anche se effettivamente io riconosco la fatica ed ammetta che, dovessi tornare indietro, probabilmente non sceglierei mai di avere dei figli, non mi sento in grado di gestirli. Le ho detto che spero VIVAMENTE che i miei pensieri non abbiano il potere di far accadere nulla, perché voglio loro un bene dell'anima e non sopporterei se succedesse loro qualcosa...
Tu che ne pensi di tale teoria?
Un abbraccio anche a te
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