Autore Topic: Il mio è davvero un disturbo depressivo maggiore?  (Letto 12055 volte)

francaraccio

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Il mio è davvero un disturbo depressivo maggiore?
; il: 29 Dicembre, 2013, 16:58:37 ;
Premesso che rischio di  usare termini impropri o imprecisi, direi che da che io ricordi sono sempre stato timido, insicuro e ansioso-compulsivo. Circa 20 anni fa un medico generico mi prescrisse il bromazepam, che inizialmente assumevo nelle dosi prescritte senza benefici. Mi sono così ritrovato ad assumerne dosi sempre più massicce (fino a 10-15ml/die!), sviluppando così una dipendenza dal farmaco che mi trascino ancora oggi. Ora lo prendo, in dosi minori ma sempre eccessive, non perché ne ho reale bisogno, l’ansia è diventata “il male minore”, ma perché sono assuefatto, tossicodipendente, come sono dipendente dal fumo e dal caffé, dei quali non riesco a fare a meno. Sono stato anche alcolista per diversi anni, ma almeno dall’alcool sono riuscito (per ora!) ad affrancarmi. Da qualche anno il mio problema grave è la depressione, direi che si tratta di disturbo depressivo maggiore. Per brevità riporto i miei sintomi da Wikipedia: 1) Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. 2) Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività, ivi compresi i contatti con altre persone per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. 3) Aumento di peso a causa dell’inattività , nonostante la  diminuzione o scomparsa dell'appetito, ogni giorno. 4) Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno. 5) Affaticabilità e mancanza di energia ogni giorno. 6) Rimuginio, sentimenti di autosvalutazione e sentimenti inappropriati di colpa quasi ogni giorno. 7) Notevole diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, e difficoltà a prendere decisioni, ogni giorno. 8) Ricorrenti pensieri di morte, saltuaria ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici. 9) Significative perdite della memoria a breve e a lungo termine. 10) Non ho disturbi del sonno. 11) Da 6 anni è scomparso anche il desiderio sessuale. 2 anni fa sono stato ricoverato 15gg. per “anemia carenziale multifattoriale in paziente affetto da malattia diverticolare colica, congestione emorroidaria, esofagite di grado A secondo Los Angeles. Ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia, iperuricemia, sovrappeso, sindrome ansioso-depressiva”. Ancora oggi, seguendo le prescrizioni dello specialista ospedaliero, assumo: Norvarsc 5mg, Unipril 5mg, Atenololo 50mg, Zyloric 300mg, Pantorc 40mg. Mi prescrissero anche Folina 5mg, Dobetin 5000mcg, Ferrograd 500mg che, in accordo con il mio medico curante, sospesi quando i valori degli esami del sangue si normalizzarono. Come potete constatare, non mi fu prescritto nessun farmaco per la sindrome ansioso-depressiva (d’altronde ero ricoverato nel reparto di Gastroenterologia). Fu il mio medico di base a consigliarmi il Deniban 40mg, da assumere “al bisogno”. Ed è quello che faccio: giusto o sbagliato che sia, ne prendo saltuariamente una compressa quando la giornata inizia davvero male, o quando devo “affrontare” impegni (per me) “particolarmente difficili”, anche se oggettivamente spesso sono (per gli altri) routine. Deniban mi allevia moderatamente i sintomi, mi restituisce un minimo di lucidità mentale e voglia di fare. Ma non vorrei assuefarmi anche a questo farmaco. Sono stato a più riprese in terapia con una psicologa, con una psichiatra, con uno psicoterapista e anche con un medico antroposofo, sempre senza esiti positivi. Ringrazio chi vorrà leggermi, scambiare esperienze e darmi consigli.

Dott.ssa Elisa Caponetti

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Re:Il mio è davvero un disturbo depressivo maggiore?
; Risposta #1 il: 31 Gennaio, 2014, 14:50:39 ;
Quella che ci descrive è sicuramente una situazione molto complessa. Da sempre si definisce timido, insicuro ed ansioso compulsivo. Si aggiunge poi una dipendenza da farmaci, da fumo, da caffè, da alcool. Ed in seguito problemi di depressione. I diversi farmaci che nel tempo le hanno prescritto, come lei stesso ha notato, hanno un effetto molto parziale e limitato. E le spiego il perchè: questo genere di medicinali non va ad agire sulla causa dei suoi sintomi. Le faccio un esempio a rischio di sembrare banale: se ho la febbre prendo una tachipirina e guarisco. Il farmaco riesce ad agire sul mio stato febbrile ed io torno a stare bene. Se io invece ho la depressione, o ho un ansia compulsiva, il farmaco non riesce ad eliminare l'origine dei miei sintomi per cui, quando va bene, per il periodo in cui li assumo, posso notare un controllo sul sintomo ma niente di più. Inoltre se non affronto le cause del mio malessere (quelle che generano i miei sintomi) il mio stato di malessere persiste, aumenta o si sposta su altri sintomi. Mi spiego meglio: nel tempo posso riuscire a gestire la mia dipendenza da alcool ma se non affronto l'origine, svilupperò un altro sintomo o sposterò la mia dipendenza su altro. Scrive anche che ha fatto delle psicoterapie, evidentemente però c'è stato qualcosa che non ha funzionato. Mi rendo conto che può essere anche scoraggiato e sfiduciato rispetto al lavoro fatto dai miei colleghi, ma mi sento di consigliarle di iniziare nuovamente un percorso di psicoterapia, affidandosi ad un professionista serio e competente. Spero di esserle stata utile. Saluti, dott.ssa Elisa Caponetti

 

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