Buongiorno e grazie della risposta e dell'attenzione, le azioni vessatorie si sono presentate subito appena assunta, richiami verbali per antipatia a pelle , cosi era solita dirmi la mia titolare, non gli piaceva la mia "faccia" anche se professionalmente ero una persona validissima. Continue minacce di licenziamento da parte della coordinatrice (amica della titolare), cambi di classe all'interno dell'anno scolastico, telefonate dopo l'orario di lavoro per sapere specifiche sulle consegne che avevo lasciato alle mie colleghe del pomeriggio che non venivano capite, invece erano scritte chiaramente. Lavorare con i bambini è complicato e la valutazione del lavoro da parte dei vertici è soggettiva ossia molto dipende dallo stato umorale di chi coordina e da chi comanda almeno nel mio posto di lavoro funziona cosi .Due anni fa dopo essere stata sottoposta ad un operazione alla tiroide e sono stata fuori per un mese le cose sono peggiorate, le mie college dicevano che io essendo molto cordiale ed educata venivo presa di mira .. per uno zainetto perso , per una telefonata non fatta ad un genitore, le premetto che siamo 7 educatrici e questi errori non necessariamente venivano fatti da me , anzi quasi mai , ma ogni volta venivo richiamata in ufficio, e ogni volta mettevano davanti il fatto che io avevo problemi a casa che mi crescevo una figlia da sola ecc ecc e le assicuro che non è vero , io ogni giorno peggioravo e ogni giorno recandomi a lavoro avevo un senso di nausea . Da gennaio di quest'anno per riduzione di orario mi assegnano una classe da sola di 15 bambini ( il rapporto in asilo nido e 1 insegnante a 7 / 8 bambini ) io comunico la mia difficoltà nel gestirli e mi viene risposto che devo accettare questa soluzione altrimenti posso accomodarmi fuori la struttura . Il mio stato di salute peggiora e vengo richiamata in ufficio e "cortesemente" mi consigliano di stare fuori dal lavoro qualche tempo perchè le mie colleghe hanno riferito che fisicamente non sto bene e dopo aver licenziato una mia collega mi chiedono se anche io voglio rassegnare le dimissione visto che mi sono mostrata dispiaciuta per la decisione presa di licenziare una persona con cui ho lavorato 5 anni . Dal 18 marzo sono in malattia e dal 18 marzo mi continuano a telefonare per sapere che cosa ho perchè non rientro , insomma quello che ho scritto nel posto precedente, io non so veramente cosa fare, nel frattempo mi hanno cambiato turno , il turno che ho tenuto per sei anni , la psichiatra della usl mi ha consigliato di prendere malattia almeno fino a che il mio stato fisico e psichico non migliora ma ho continue pressioni da parte loro , non gli basta sapere i giorni dati dal medico vogliono sapere cosa ho, io al momento non sono in grado di rientrare e penso che finisco l'anno in corso in malattia almeno rispettando i 180 giorni ma non so cosa dire a loro e questa cosa mi sta logorando . So che non dovrei dimettermi ma non penso che la situazione migliori , tante volte ho parlato con loro per cercare di capire perchè ero presa di mira anche se non commettevo errori , perchè non mi lasciavano lavorare tranquilla , ma è stato tutto inutile e ora non sono più padrona della mia vita, anche il rapporto con la mia famiglia è quasi compromesso, non riescono più a darmi consigli . Spero di essere stata un pochino più chiara al riguardo e vi ringrazio ancora .