Autore Topic: non lo sopporto più  (Letto 17135 volte)

kekka

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non lo sopporto più
; il: 01 Febbraio, 2013, 10:02:45 ;
ho 21 anni... mi sta facendo esaurire... non lo sopporto più >:(... non vedo l ora di andare via... è normale litigare sempre con mio padre... è una cosa che fa parte di questa età.. cioè.. succede?

Marsy

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Re:non lo sopporto più
; Risposta #1 il: 03 Febbraio, 2013, 10:31:58 ;
a tutte le etá si puó litigare dipende dai caratteri che s'incontrano.
Naturalmente alla tua etá i conflitti possono essere maggiori, perché la tua realtá non s'incontra con la sua e viceversa e riuscire a venirsi in contro é difficile e impossibile se non si instaura un bel dialogo aperto e si arriva a dei compromessi.
Ti do un consiglio, lavora su te stessa e cerca di capire se quello che pretendi è possibile e non impossibile e se ci tieni ad avere un dialogo con tuo padre.
Scappare é troppo facile, le situazioni bisogna affrontarle e se al limite non riuscirai ad ottenere quello che veramente vuoi, rassegnati per un po' e prenditi questo tempo per riflettere.....dopo tutti sti consigli che ti ho dato, mi chiedo, ma come mai non ci racconti cosa non va tra te e tuo padre ?

Dr.ssa Mirella Mazzaccaro

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Re:non lo sopporto più
; Risposta #2 il: 04 Febbraio, 2013, 10:14:25 ;
Il rapporto padre/figlio è bello proprio perchè è anche conflittuale, e cioè ricco di confronti, cambiamenti, verifiche, contrapposizioni.
I genitori non dovrebbero essere amici, devono essere genitori, e questo è bene rammentarlo sempre. Noi pensiamo, spesso, che essendo sangue dello stesso sangue, i figli debbano in qualche modo esserci simili anche come indole, inclinazioni, gusti e comportamenti. Niente di più sbagliato ed illusorio.
Un figlio è una persona, e come tale va trattato e rispettato.
Non, però, da addestratori, ma da fornitori affettuosi degli strumenti adatti, che poi lui userà a modo suo, insindacabilmente e liberamente.
Ho sempre pensato e lo penso tuttora, che la cosa peggiore per un figlio, non fosse tanto un rapporto conflittuale con i genitori, ma l'assenza di un rapporto.
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