Autore Topic: un demonio che non abbandona il corpo  (Letto 21252 volte)

Giulia87

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un demonio che non abbandona il corpo
; il: 13 Settembre, 2014, 12:33:49 ;
Buongiorno a tutti,
io non ho mai saputo di soffrire di disturbi alimenntari, non lo so tuttora.
ma non mi sono mai piaciuta: a 17 anni pesavo 85 kg e in quel periodo i miei genitori si stavano separando, io sapevo che mia madre tradiva mio padre e che mio padre faceva la stessa cosa... dopo un forte litigio tra me e mia madre ho smesso di andare a tavola e non mangiavo più con loro. Iniziai a inventare scuse, tipo che avevo mangiato uscendo da scuola e poi stavo sempre in giro, giravo il mio paese a piedi per ore.Persi 15 kg in 3 mesi e, si, sembrerà assurdo, portavo la 42. Tutti mi apprezzavano dicevano che stavo bene, poi sono incappata nei siti proana e li il peso è diventato un'ossessione... pesavo tutto non mangiavo niente che fosse più di 100 gr e 100 kcal e io mi pesavo molte volte durante la giornata, ripresi anche a fare sport e facevo circa 4 h al giorno di attività fisica. Quell'anno mi lasciarono 4 materie e l'anno dopo mi bocciarono. Nel frattempo sviluppai altri problemi ed ebbi i miei primi due ricoveri ma non per il peso. i farmaci mi fecero venire una fame da lupi e mi fecero ingrossare, anche se tentavo ancora di seguire Ana io non ci riuscivo allora passai al vomito e ai lassativi. Poi è tutto regredito, tutto è passato quando ho iniziato ad avere dei problemi più seri che in quel periodo e non pensavo più a dimagrire, pensavo all'università, al mio ragazzo. Ma di notte mi coglieva la fame e allora mi alzavo e mangiavo quello che capitava ( es. un panetto di burro, gnocchi  crudi) sono arrivata a 112 kg.
Poi circa tre mesi fa mi è scattata una specie di molla, un richiamo, guardavo le mie foto di quando ero magra e una vocina mi ha detto che dovevo diventarlo di nuovo, anche più magra. da quel giorno il mio obbiettivo che era di 44 kg e sceso a 39. Ancora sono molto distante, in tre mesi ho perso 24 kg, faccio attività fisica ogni giorno, non mangio più di 200 kcal, se mangio qualcosa che non dovevo, se a casa sono sola, vomito, oppure mi prendo i lassativi, sono arrivata a prenderne 27 in due giorni. Non supero mai le 300 kcal e se le dovessi superare mi punirei in qualche modo. Quando faccio attività fisica, brucio più calorie di quelle ingerite. bevo caffè verde e una tisana snellente due volte al giorno.
io non capisco che mi sta prendendo! Mi guardo allo specchio e invece di vedermi più magra mi vedo più grossa, noto più difetti.
A volte mi dico che io voglio dimagrire così tanto da scomparire, così tanto da non sentire più le critiche di mia madre, così tanto da poter essere così leggera da volare via da questo incubo. Vorrei tanto abbracciare mio padre, ma lui... è come se fosse morto...
che mi succede????

Dott. Gabriele Calderone

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #1 il: 04 Ottobre, 2014, 10:42:30 ;
Salve Giulia, innanzi tutto mi scuso per il ritardo con cui rispondo. Da come ha descritto la sua situazione, sembra di capire che il peso corporeo, in un modo o nell'altro, è sempre stato un problema centrale in ogni età della sua vita. Sembra anche di capire che è collegato a situazioni relazionali (di vita famigliare e non) e questo sicuramente ha contribuito a mantenerlo nel tempo. I pensieri fissi centrati sul cibo, soprattutto in una società come la nostra, sono duri da abbandonare (siti come quelli proana, in uno stato progredito dovrebbero essere impediti per legge). Oscillazioni ponderali come le sue, fanno pensare alla necessità di avere supporto psicologico. Il mio consiglio è, se può, di contattare un terapeuta formato specificamente sui disturbi dell'alimentazione.
Combatta il pensiero fisso dell'aspetto corporeo, e tutto quello che ci gira attorno, prima che può. La giovane età gioca a suo favore, può uscirne.
Un caro saluto

Giulia87

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #2 il: 04 Ottobre, 2014, 17:33:41 ;
Gentilissimo Dott. Calderone,
grazie per la risposta. A dire il vero ho pensato molto al fatto che ne dovrei parlarne con il terapeuta che già mi segue ( anche se non è specializzato nei disturbi alimentari ma comunque è un sistemico relazionale) e non molto tempo fa ho deciso di farlo, durante la discussione ho detto e non lo posso dimenticare e non voglio ritrattare: "io non mangio e se mangio gestisco a modo mio come e cosa fare perchè è l'unica cosa che posso controllare". Difatti sono diversi i problemi che ho e che mi creo, i continui conflitti familiari, l'instabilità di umore e di relazioni sono solo alcuni. Sono stata e sono un tipo ossessivo e cerco la perfezione in tutto quello che faccio. Poi però al minimo problema mando tutto a quel paese e creo il caos attorno a me e in me.
Non so se è il caso di cambiare terapeuta, in quanto sarebbe il quarto e poi, quest'ultimo mi segue da svariati anni, abbiamo un approccio e uno stile di dialogo che non ho mai avuto con nessuno dei precedenti, insomma ormai con lui tengo pochissimi segreti che pian piano svelo...

Dott. Gabriele Calderone

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #3 il: 05 Ottobre, 2014, 11:41:08 ;
Gentile Giulia, non avevo capito che sta seguendo una psicoterapia, e non so darle un consiglio sul fatto di cambiare terapeuta. Che si trovi bene con lui è, comunque, un ottimo punto di partenza.

Ogni problema alimentare, nella mia esperienza, è conseguenza di diversi fattori che vanno a interagire e in genere sono: alto perfezionismo, bassa autostima, problemi relazionali all'interno della famiglia (criticismo e/o accudimento freddo o ambivalente da parte dei geniotori, ecc..), difficoltà nell'autoregolazione delle emozioni (soprattutto: rabbia e tristezza).

Per varie ragioni non darei mai indicazioni a un paziente seguito da un altro terapeuta, ma mi permetto di suggerire alcuni temi, dal momento che ha scritto su questo forum. Le questioni che mi vengono in mente sono:
1) In seduta, avete parlato di come tutti i fattori di cui le ho parlato prima stanno interagendo nel mantenere il problema?
2) Avete discusso su come autostima e perfezionismo interagiscono?
3) Avete impostato un lavoro sul perfezionismo, per diminuire comportamenti e pensieri in tal senso?
4) Avete impostato un lavoro sui pensieri "ossessivi" (riguardo al cibo ma non solo)?
5) Avete impostato un lavoro sulla gestione delle abbuffate (se ce ne sono in questo momento) e sulla regolarizzazione dell'alimentazione?

Dal racconto che ha fatto, io affronterei questi temi principalmente, oltre a quelli che state affrontando al momento. Resto a disposizione per ogni chiarimento

Giulia87

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #4 il: 05 Ottobre, 2014, 20:24:49 ;
Gentile Dott. Calderone,
risponderò singolarmente alle varie domande di spunto da lei scritte.

1) In seduta, avete parlato di come tutti i fattori di cui le ho parlato prima stanno interagendo nel mantenere il problema?

Devo premettere che le mie sedute di psicoterapia si sono ridotte a una volta a mese ( non per scelta o per problemi personali), i fattori da Lei citati mi vestono bene, essendo molto perfezionista, ipercritica verso me stessa, con un'autostima che equivale a zero, con una madre che a volte sembra essere la più affettuosa del mondo e a volte non mi parla per mesi ( i miei sono separati quindi non posso dire di mio padre niente perchè non lo vedo e non lo sento mai se non che quando lo sento arriva al pianto e mi dice che gli manco e che mi vuole un mondo di bene. Io rimango molto fredda. Poi nella mia famiglia ( compresi zii e cugini) ci sono le competizioni fra parenti a chi perde più peso, a chi si laurea prima, a chi ha i voti più alti. Andando al dunque, di questi argomenti sono sempre toccati la mia indole ipercritica e perfezionista e di come anche se vorrei dare 1000 riesco a dare 999.9 periodico che non basta nè a me nè a mia madre ( mio punto fermo da cui ricevo continuamente spinte a fare e dare di più). Ecco uno degli argomenti centrali: il rapporto malato tra me e mia madre. Tutti e col dire tutti intendo tutti mi dicono di ... non voglio essere volgare... mandarla a quel paese ogni volta che solleva una critica ma io non ci riesco, è più forte di me. Cerchiamo di lavorare molto su questo ma è una trave portante della mia persona e della mia personalità. Comunque è una domanda correlata al punto due, di cui abbiamo già parlato

2) Avete discusso su come autostima e perfezionismo interagiscono?

Sempre per la relazione che ho con mia madre, la mia autostima molte volte scende molto sotto zero, per cercare di ritrovare un po' di autostima in me mi butto nell'essere perfetta e soprattutto magra, perchè è l'unica cosa, come ho già detto, che posso controllare.
Ma ( c'è sempre un ma) io tendo a strafare, ad essere la prima e la persona più capace in tutto. Lo so, non si può essere primi in tutto e così ecco che non riesco e crollo, la mia autostima bassa si fa sempre più bassa. Non ne abbiamo mai parlato apertamente col terapeuta, ma sempre abbiamo toccato questi tasti. Tendenzialmente non voglio parlare del mio modo di essere la secchiona ordinata perfettina, preferisco cercare modi per allontanarmi da mia madre. Mi impunto molto su questo anche se spesso mi sono sentita dire che anche se dovessi andarmene al Polo Nord sentirei comunque la sua voce nella testa, le sue critiche che mi perseguitano perchè a noi non ci lega il tetto che sta sulla nostra testa ma un cordone ombelicale invisibile, attraverso cui lei continuamente può involontariamente inviarmi messaggi svalutanti, come ha già fatto per 27 anni e 7 giorni. Cerca, ripeto, di insegnarmi a non "fregarmene" di mia madre, di lasciar scivolare le sue spietate critiche come olio sul mio corpo. E' dura. Troppo dura.

3) Avete impostato un lavoro sul perfezionismo, per diminuire comportamenti e pensieri in tal senso?

Alla domanda numero tre, devo rispondere di no. Ho fatto tante cavolate e mi sono beccata anche sei ricoveri con minacce di TSO. L'ultimo compito che mi ha dato è di fare una cosa pazza in modo normale, lui dice che faccio sempre le cose normali in modo pazzo. Non so dove vuole arrivare... Ma no. non ho mai fatto un lavoro sul perfezionismo e penso che, se siamo in tema, glielo proporrò ( anche se sono in vena... Capita spesso che sento che quello che faccio è giusto se fatto in un determinato modo, ad esempio lo studio, non riuscirei mai a leggere e ripetere, dimenticherei troppe cose. Io, riassumo, cerco termini e patologie che non conosco e le riassumo e poi finita questa fase devo sottolineare. Sottolineato, ripeto).
 
4) Avete impostato un lavoro sui pensieri "ossessivi" (riguardo al cibo ma non solo)?

riguardo al cibo non abbiamo mai impostato un lavoro, su altri pensieri ossessivi è capitato ma ho una repulsione a farli, in quanto le mie ossessioni sono per me pensieri un po' ripetitivi che devono esserci.

5) Avete impostato un lavoro sulla gestione delle abbuffate (se ce ne sono in questo momento) e sulla regolarizzazione dell'alimentazione?

Sulle abbuffate non abbiamo mai avuto modo di lavorare, perchè quando ci sono le nascondo anche a me stessa. Inoltre, il problema dell'alimentazione, ho avuto il coraggio di uscirlo solo ultimamente e, non lo so perchè ma a volte non lo vedo come un problema. Per esempio oggi, riunione famigliare con zii e cugini, mio zio ha perso 10 Kg e tutti a fargli i complimenti, io che ne ho perso 30 kg neanche uno "stai meglio" il risultato è stato che ho mangiato pochissimo a pranzo anche se avevo detto che avrei mangiato un po' di più e poi stasera non ceno ( ovviamente). Eh si, in competizione con lo zio.
Inoltre eccomi qui davanti al PC a sentire canzoni inneggianti l'anoressia per incentivarmi sempre di più.

Infine. La ringrazio per le domande-spunto da Lei proposte.  Penso e spero che la prossima volta gliele proporrò.

Le volevo chiedere solo una cosa: in una persona con diagnosticato un disturbo bipolare I  e disturbo borderline di personalità come si può attuare l'autoregolazione delle emozioni??

PS ( grazie per la disponibilità)

Dott. Gabriele Calderone

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #5 il: 06 Ottobre, 2014, 11:42:06 ;
Gentile Giulia, la ringrazio per la spiegazione esauriente. La prima cosa che mi ha colpito nel suo racconto è la frequenza delle sedute. Non conosco il professionista che la segue e non ho elementi per giudicare la qualità della terapia, ma a prescindere da questo, nessuna terapia può avere il minimo effetto se svolta una volta al mese. Nella mia esperienza, le terapie più efficaci si svolgono con cadenza settimanale e con un impegno costante del paziente a mettere in pratica quanto affrontato nelle sedute. Se queste due condizioni si avverano, i risultati in genere sono eccellenti (davvero eccellenti). Nel caso in cui una di queste due condizioni non si avveri, o non se ne avveri nessuna delle due, l'efficacia di una terapia può scendere fino a zero.

Tutti i temi da lei trattati nel darmi risposta alle mie domande iniziali dovrebbero essere, a mio avviso, rese oggetto della terapia, soprattutto: 1) il rapporto con sua madre, che sembra impostato sulla base della spinta alla competizione e alle scarse gratificazioni emotive (o comunque scostanti) 2) il rapporto con suo padre 3) i pensieri ossessivi che, anche se spesso vengono sottovalutati, sono in realtà la causa più importante del mantenimento del 90% dei disturbi psicologici esistenti (compresi quelli legati al cibo e all'autostima).

Infine, per rispondere alla sua ultima domanda: nelle terapie che svolgo, affronto il tema della regolazione emotiva utilizzando un approccio di ultima generazione che prende il nome di schema therapy, anche con pazienti borderline. A mio avviso è la forma più completa ed efficace di comprensione del funzionamento umano. Se vuole posso indicarle il titolo di un libro di schema therapy scritto apposta per i pazienti, da conoscere a mio avviso.
PS: è lei ad aver ricevuto questa doppia diagnosi?

Giulia87

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #6 il: 08 Ottobre, 2014, 14:05:10 ;
Scusi se ho preso questo lasso di tempo per rispondere. Non sono stata bene, ho uno squilibrio elettrolitico lieve e poi ho chiesto al terapeuta perchè non ci vediamo più spesso. Lui mi ha detto che mi serve solo da "cunotto" cioè da copertina di Linus. Mi ha detto che se voglio possiamo tornare a vederci una volta alla settimana ma ho pensato a mia madre che mi fa già parecchie storie per quell'unica volta e per i soldi che gli faccio spendere. Immagino 4. Non ricordo cosa gli ho risposto ma sicuramente qualcosa che confermava la solita seduta.
Mi ha fatto sorgere dei dubbi sul mio terapeuta. Soprattutto quando accenno a mia madre spesso mi sento dire " sua madre è così e non può cambiare. Deve cambiare Lei" (  lui conosce molto bene mia madre perchè abbiamo fatto . Non riesco a parlare di mio padre senza sentirmi male. Sul mio essere ossessiva cerca di agire ma non mi riesco a muovere.diverse sedute familiari dove ci siamo scannate a vicenda).Non riesco a parlare di mio padre senza sentirmi male. Sul mio essere ossessiva cerca di agire ma non mi riesco a muovere.

Infine in risposta alla Sua domanda: Si, è la mia diagnosi che gestisco con i vari farmaci più che con la psicoterapia ( seroquel rivotril litio e xeplion)

Oggi mi sentivo un po' meglio appena sveglia, la morsa alla testa era lieve e a pranzo( sempre da sola) ho mangiato 100 gr di carne divisi al 50% col cane. Poi sono rimasta a fissare il piatto e mi sono fatta un uovo arrostito che ho divorato in due bocconi. Poi mi sono precipitata all'armadietto dei dolci e ho mangiato 6 orsetti gommosi. Subito panico e senso di colpa. Due sorsi d'acqua veloci e abbondanti e via in bagno. Non riuscivo a fermarmi neanche nel vomitare. Sapevo di sbagliare ma niente. Poi insoddisfatta ho fatto un'ora di allenamento (  molto leggero) con il cerchio. Mi viene una voglia di piangere. "Il vestito dei 28 vuole una taglia 38!" per citare anche una canzone anche se con lieve modifica.

Devo assolutamente ricominciare con lo sport anche se la morsa, la nausea e i tremori sono tornati

Dott. Gabriele Calderone

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #7 il: 08 Ottobre, 2014, 18:01:09 ;
Salve Giulia, mi dispiace davvero tanto sapere che questi giorni sono stati così duri. Torno a sottolineare l'importanza di un'azione combinata fra farmaci e una buona psicoterapia. Sulla farmacoterapia non mi esprimo, lascio l'argomento a chi ha competenza specifica in materia. Sulla psicoterapia, invece, mi sento di dirle che una buona psicoterapia non è mai una coperta di Linus, perché ha come scopo ultimo il cambiamento in positivo delle condizioni emotive e cognitive del paziente. Mi rendo tuttavia conto che una psicoterapia frequente ha dei costi. Purtroppo non conosco da vicino la situazione e non posso spingermi oltre nel suggerire soluzioni. È pur vero che spendere 200 euro al mese per una terapia che funziona é sempre meglio che spenderne 50 per una che non funziona.
per qualsiasi cosa rimango a disposizione

Giulia87

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Re:un demonio che non abbandona il corpo
; Risposta #8 il: 08 Ottobre, 2014, 21:11:30 ;
Grazie per le Sue parole! usate da me come arma ahahahahah ( stasera sono euforica)
Ho chiamato poco fa il mio terapeuta e gli ho detto "una buona psicoterapia non è mai un cunotto, perché ha come scopo ultimo il cambiamento in positivo delle condizioni emotive e cognitive MIE" e lui mi ha detto che se voglio possiamo fare una volta a settimana ma che pensa sia un lavoro non facilmente sopportabile per me. Poi parlando mi ha detto che al telefono sono molto più me stessa che quando vado da lui dove sempre indosso una maschera e io gli ho detto che con i precedenti terapeuti ero più me stessa e quando mi hanno deluso mi sono celata sotto quella veste. Continuando gli ho detto che forse potrei essere più me stessa se non trascorresse così tanto tempo fra le varie sedute, tempo in cui perdo un po' di fiducia che acquisto durante la seduta e dopo ( amnesia sui discorsi, in quanto sono salita un po' troppo su) lui doveva chiudere e io gli ho detto la sua classica frase da fine seduta " ci rifletta su quello che ci siamo detti"

 

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