Autore Topic: Effettivo problema o sola mera preoccupazione?  (Letto 11124 volte)

Silene92

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Effettivo problema o sola mera preoccupazione?
; il: 23 Settembre, 2014, 17:02:21 ;
Buongiorno,
mi chiamo Silene e ho 22 anni..
Ho il dubbio di soffrire di un disturbo alimentare lieve ma che comunque, sopratutto nell'ultimo periodo, mi sta causando difficoltà.
Nell'arco della mia vita sono sempre stata piuttosto magra, a parte in tenerissima età in cui, al contrario ero piuttosto cicciottela (fino 3-4 anni circa), da quel che mi han sempre detto i miei genitori, a partire appunto dai 4 anni circa ho iniziato a essere molto selettiva sul cibo e il mio peso è sempre rimasto sotto la soglia del normopeso.
Ovviamente non ho particolari ricordi a riguardo, ma sono abbastanza sicura (perchè molte cose le trascino ancora adesso) che mangiassi sempre le stesse cose o comunque, che non io non sia mai riuscita a obbligarmi (a parte casi sporadici) a mangiare cose che non amo (per quanto in realtà sia consapevole che facciano bene alla mia salute).

Nell'età adolescenziale sono riuscita ad arrivare a un peso di 52 kg per la mia altezza di quasi 1.70, non troppo basso in realtà.. alla fine stavo bene e mangiavo pasticci, come ho detto anche prima.
Tuttavia, ho avuto la brillante idea di decidere per una dieta vegetariana, lo sono stata per circa un anno e quell'anno è stato un devasto: mangiavo meno che in precedenza e per quanto mia sorella mi cercasse di aiutare nella dieta (lei è vegetariana da quasi 10 anni ormai) mi resi conto che qualcosa non andava (anche perchè di verdure ne ho sempre mangiate ben poche, assurdo cosa ci si mette in testa a 15 anni).
Finii quindi da un alimentarista che mi diede una dieta che seguii per un periodo, a suo parere stavo perdendo le forze perchè non assumevo proteine, tuttavia non ottenendo i corretti risultati, optai per tornare in una dieta carnivora e, nel periodo successivo sembrai tornare in forze (per quanto non rammento di aver comunque preso peso), tuttavia sono ancora convinta che quell'anno di vegetarianesimo e poco cibo ingerito mi abbia in parte chiuso lo stomaco, infatti è da li che credo che qualcosa sia diventato "sbagliato", mangiavo poco, esattamente come ora.

A 17-18 anni, affrontai una gravidanza in cui presi i normali chili che si debbono assumere, 12 kg per la precisione, una volta avuta mia figlia (una bimba sana di 3.500 kg) avevo già perso 6 kg dei 12 messi e gli altri 6 kg rimanenti li ho persi durante il periodo d'allattamento. Ma non persi solo quelli, ne persi ancora qualcuno e arrivai a un peso di 48-49 kg circa.

Sono passati altri tre anni e mezzo senza problemi, finchè a un certo punto sono calata di un'altro kg arrivando a 47 chili e rotti, ma a farmi da campanellino d'allarme è stato un forte ritardo nel ciclo mestruale, ero quasi convinta di essere arrivata al punto di soffrire di amenorrea per il poco peso.. prenotai subito una visita dietologica, nel frattempo fortunatamente la mia teoria si smenti ma decisi comunque di fare la visita dal medico, visto che comunque.. 47 kg per 1.70 sono pochi.

Il medico mi visitò e mi disse che effettivamente ero sottopeso e che, in realtà avevo anche poca massa muscolare e troppa massa grassa..insomma avevo poco elemento utile e troppa ciccia superflua, per quanto in realtà ero sottopeso (maledetti pasticci e dolcetti, quelli li mangiavo).
Per essere sicuro, il medico mi fece anche fare varie analisi del sangue e dopo un paio di mesi in cui feci la dieta di 1800 kcal da lui prescritta, senza effettivi benefici, risultai affetta da intolleranza al glutine o per meglio dire Celiachia (dovuta probabilmente a quanto dice la gastroenterologa agli sbalzi ormonali ricevuti in gravidanza).

Questa cosa mi ha molto abbattuta, se c'era una cosa che mangiavo (per quanto in dosi ridotte) era la pasta, la pizza, i dolci e tante cose contenenti glutine.. e devo dire che a parte la pasta, i sostituti non sono egualmente gustosi e, vista la mia particolare attitudine al non mangiare le cose che non mi piacciono, mi sto ritrovando a mangiare ancora una volta, troppo poco.
Mi è stata prescritta una dieta che dovrebbe aiutarmi a mettere peso, una volta che il mio intestino si sarà risanato del tutto (sono solo passati 3 mesi e mezzo), tuttavia la mia voglia di mangiare è diminuita e anche quella di preparare da mangiare (amavo preparare dolci).

Credo che la mia famiglia, tranne il mio attuale fidanzato, non si sia ancora resa conto di quanto sto male per questo "off limits" ai cibi che tanto amavo.

Insieme a questi fattori, spesso mi ritrovo a pensare (con paura) "e se prendessi davvero peso? Potrei non piacermi una volta preso qualche kg... " ma al contempo, sò che il mio sottopeso non è salutare e che devo assolutamente diventare più in carne (che poi, in realtà a me piacciono anche abbastanza le donne in carne, le trovo molto più belle delle ragazze magre come me o peggio).
Io, comunque, non mi sento bene con me stessa, perchè sò che sono troppo magra.. ma comunque, al pensiero di ingrassare mi domando se l'assunzione di peso non potrebbe peggiorare la mia autostima..

Anche i miei famigliari premono perchè io mangi di più, ma io di spazio nello stomaco e di voglia, non ne ho.

Sono solo ancora in una fase transitoria in cui non riesco ad accettare la mia malattia e passerà o forse è solo la dimostrazione che vi è alla base un disturbo alimentare che ora si rende più palese e problematico viste le ultime diagnosi?

Non mi sento un caso grave ma l'argomento "mangiare" non viene ormai affrontato con leggerezza dalla sottoscritta, spesso mi ritrovo a piangere (per quanto mi sembri stupido piangere per del cibo) perchè penso a tutto ciò che devo rinunciare e mi immagino ad assaggiare cibi che ormai mi sono completamente proibiti, è una sofferenza (non poi così insopportabile ma comunque sussiste) vedere altre persone poter liberamente mangiare in un bar, quando io devo fare l'interrogatorio al cameriere per essere sicura di non entrare in contatto con glutine o possibili contaminazioni.

Cosa devo fare? E' un effettivo disturbo alimentare? Devo solo farmi un pò di coraggio e decidermi a mangiare?

Sò che la mia vita alimentare risulta "complicata" dalle mie molteplici esperienze.. ma probabilmente se non fosse per quelle, non sarei qui a parlare del mio rapporto con il cibo.

La ringrazio in anticipo..

Dott. Gabriele Calderone

  • Visitatore
Re:Effettivo problema o sola mera preoccupazione?
; Risposta #1 il: 04 Ottobre, 2014, 10:49:45 ;
Buon giorno Silene, mi scuso innazitutto per il ritardo con cui rispondo.
Dal suo racconto particolareggiato (grazie per aver scritto tutto così chiaramente) sembra di capire che il suo rapporto con il cibo le abbia creato problemi in varie fasi della vita, ma che non sia stato mai indagato a fondo da uno specialista di problemi alimentari. Per stabilire se si può parlare di un vero e proprio disturbo alimentare bisognerebbe avere informazioni aggiuntive sui suoi atteggiamenti nei confronti del cibo e del suo corpo. Per fare questo è necessario contattare uno psicoterapeuta formato specificamente sui disturbo alimentari. Il mio consiglio, quindi, è di affidarsi ad un esperto di tali problemi. I disturbi alimentari, al contrario di ciò che si pensa comunemente, hanno poco a che fare con il peso oggettivo della persona (nella maggior parte dei disturbi alimentari, il peso delle pazienti è normalissimo), per questo affidarsi esclusivamente ad un nutrizionista, può non essere la strategia migliore.
Un caro saluto

 

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